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Il Petroliere

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Il Petroliere

Il Petroliere per la regia di Paul Thomas Anderson, tratto dal romanzo “Oil” di Upton Sinclair, ispirato in parte al magnate Edward L. Doheny (1856-1935), narra una storia ambientata agli inizi della corso all’oro nero.
Il cast è di tutto rispetto, a cominciare da
Daniel Day-Lewis e con Barry Del Sherman.
Una pellicola che può essere odiata o amata, sottolineata da una intelligente colonna sonora di Jonny Greenwood.
Alessandro Gallippi

 

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Il Petroliere”, è una storia ambientata agli inizi del ventesimo secolo durante la corsa all’oro nero, che vede un minatore texano, iniziare la sua scalata dopo aver trovato un primo giacimento. Di qui in poi la corsa al potere senza nessuna pietà, lo vedrà attraversare tutta la sua vita. Daniel Day Lewis, interpreta l’ostinato cercatore d’argento, che verso la fine dell’800, troverà il petrolio nell’Ovest dell’america.

 

 

Grazie al suo unico figlio, Daniel riesce convincere i contadini a cedergli i loro terreni per continuare ad espandere il suo impero. Inizialmente favorevole ai suoi obiettivi, un giovane predicatore gli si rivolterà contro, aizzando tutta la comunità, quando Daniel inizierà a spingere le sue iniziative verso la modernizzazione.

 

Inoltre, subirà un durissimo colpo, quando il suo unico figlio, perderà l’udito in seguito ad un incedente sul lavoro. Di qui in poi la follia e l’avidità lo domineranno verso un percorso nero, solitario, che vede solo la bramosia nel possedere. Tratto dal romanzo “Oil” di Upton Sinclair, ispirato in parte al magnate Edward L. Doheny (1856-1935), e diretto dal regista Paul Thomas Anderson (Magnolia), che non perde occasione per mostrare anche stavolta le sue doti di ottimo narratore.

 

Il cast è di tutto rispetto, soprattutto grazie alla straordinaria performance dell’attore Daniel Day Lewis, già vincitore di un Oscar nel 1989 per l’interpretazione ne “Il Mio Piede Sinistro”. La pellicola sembra fondersi perfettamente nell’olio nero e nell’onirica visione, secondo la quale ogni essere deve dilaniarsi e spezzarsi pur di trovare e possedere senza nessuna morale.

 

Non a caso nei primi venti minuti sono le immagini che parlano, mostrandoci una sorta di lettura fisica, che dovrebbe ricondurci alle radici più profonde che legano il capitalismo allo sfruttamento delle viscere della terra. L’argento e successivamente il petrolio, saranno poi sostituiti dalla parola del predicatore, come unico mezzo di corruzione per abbindolare i contadini ignoranti.

 

Una pellicola che può essere odiata o amata, sottolineata da una intelligente colonna sonora di Jonny Greenwood, spettacolare nella sua durezza, ma giustificata dal suo regista che ha assistito Bob Altman nel suo ultimo “Radio America”.
Per alcuni sarà forse solo un film spettacolare e basta, per altri una pellicola d’autore, ma per una volta forse, potremmo concordare che Il Petroliere è quel raro film, che si regge su un delicatissimo equilibrio tra l’onirica spettacolarità e il d’essai da cinefili.
Alessandro Gallippi