Dal 27 gennaio al 12 maggio 2008 presso la Fondazione Beyeler di Basilea, c’è un’importante esposizione dedicata all’Action Painting di cui J.Pollock è considerato il più importante protagonista. Le opere sono un centinaio provenienti da tutto il mondo. Anna Camia
Questa mostra intende indagare, nonostante le molte diversità, quanto i movimenti dell’Informale e dell’Espressionismo astratto, siano in qualche maniera concordanti fra loro. Action Painting, significa pittura astratta gestuale ed è la tendenza artistica che si è sviluppata tra il 1940 e il 1960, negli USA e che trae origine dal trasferimento di artisti europei a causa della guerra e delle leggi razziali.
Action painting non è dipingere in modo automatico, ma trasporre direttamente sulla tela il pensiero dell’artista che è coinvolto con tutto il suo corpo con un concetto di spazialità che esige grandi superfici, di cui i principali esponenti sono stati J.Pollock che usava la tecnica di far gocciolare il colore sulla tela detta dripping;W. DeKoening che metteva colori espressionisti con un linguaggio astratto-figurativo, e F.Kline con grandi segni neri su fondo bianco, tutti presenti in quest’esposizione, che unisce anche i seguaci di questo movimento.
Infatti sono presenti anche le opere di Robert Motherwell, CliffordStill, Sam Francis, Roberto Matta, Pierre Soulages e Hans Hartung. Prodromico all’espressionismo astratto è stato Hans Hoffmann, per la sua teoria del contrasto dei colori e Arsile Gorky, altro artista prodromico a questo movimento.
Non mancano in mostra le opere di Morris Louis che in un certo senso aveva ribaltato il concetto di Action Painting, cambiando l’energia espressa dalla gestualità, in energia intrinseca nella pittura.