La Fondazione del Credito Bergamasco ha sponsorizzato il restauro del Duomo della città e questo meritevole aiuto ha permesso di rinvenire affreschi di pregevole fattura. nonché i resti pavimentali di una domus romana. Anna Camia
Giustamente, la Fondazione Credito Bergamasco ha sponsorizzato il restauro del Duomo della città permettendo di far scoprire degli inaspettati tesori d’arte e archeologici. Molti erano i lavori previsti, partendo dal consolidamento della cupola principale, il restauro delle opere e degli affreschi, nonché l’istallazione del riscaldamento; qui si è avuta la grande sorpresa. Togliendo infatti, le piastre di marmo della pavimentazione, a soli 15 cm. al di sotto, nella parte prospiciente l’altare, è stato rinvenuto un muro pregevolmente affrescato che gli studiosi hanno fatto risalire al 1100 e 1200.
Data l’importanza della scoperta si è proceduto nello scavo, rinvenendo l’antico muro prospiciente il transetto che aveva le lunette affrescate, il che ha fatto comprendere come lo stesso facesse parte della facciata della primitiva cattedrale di epocaromanica dedicata a San Vincenzo della quale non se ne conosceva l’esistenza, la cui architettura è risultata molto simile a quella della vicina Santa Maria Maggiore.
Ciò ha fatto comprendere come le due cattedrali fossero di committenza vescovile e non comunale, come si credeva. Per Santa Maria Maggiore si ipotizzava che il Comune l’avesse fatta costruire per sanare la disputa con la Curia, per le tante chiese e conventi abbattuti per erigere le mura di cinta della città. I ritrovamenti però non finiscono qui. Infatti si è rinvenuto un pavimento appartenente a una domus romana, il sepolcro del canonico Marco Lupo e un pilastro di un colonnato di chiesa del periodo paleocristiano. Le straordinarie scoperte fanno sì che si possa parlare di una Bergamo paleocristiana, già in epoca longobarda. Tutto questo è di straordinaria importanza non solo per la città, ma anche per il periodo storico-religioso. Anna Camia