Gli Angeli reggicandelabri
ai tempi medicei

A Palazzo di Venezia in Roma fino al 30 aprile 2008 può essere visitata una piccola e particolare esposizione dedicata agli Angeli reggicandelabri, apparati effimeri creati per la Firenze de medici nel 1400. Catalogo a cura di Maria Selene Sconci edito da Quintilia Edizioni Roma.
Emilia Dodi

 

La piccola, ma particolare mostra che si tiene a Palazzo di Venezia nelle sale dedicate ai dipinti fiorentini, fa ammirare gli Angeli reggicandelabri creati per le Feste della Firenze del 1400, che servivano in occasioni religiose, eventi pubblici e privati. A tutt’oggi restano di questi solo pochi esemplari in quanto strutture in legno, gesso e cartapesta, mentre si conservano gli schizzi e i disegni.

 
La mostra comprende quattro coppie di Angeli costituite da un verso e un retro, due che non hanno i loro doppi e un’altra coppia prestata dal Museo Stibbert di Firenze, facente parte della stessa serie. Il Museo di Palazzo di Venezia detiene il nucleo appartenente ai coniugi Henriette e George Wurts.

 

George Wurts nato nel 1843 da una famiglia statunitense di origine svizzera, divenuto diplomatico, soggiornò in vari paesi, collezionando tele e oggetti di pregio, provenienti da ogni parte del mondo. Nel 1902 i coniugi Wurts acquistarono a Roma Villa Sciarpa che restò loro proprietà fino alla morte di George. Alla morte del marito, Henriette, donò allo Stato Italiano la villa con tutto il contenuto che fu in seguito ceduta al Comune di Roma. Gli angeli fanno parte di questa collezione.

 

Queste fragili opere sono state oggetto di restauro nel 1995 e nel 2006 ed è la prima volta che vengono esposte al pubblico, poiché attualmente c’è un grande interesse verso questo tipo di antiquariato che è dimostrato anche dalla contemporanea esposizione al Mississipi Museum of Art negli USA: per questi Angeli di cartapesta ci sono state diverse attribuzioni. Lo Zeri li faceva risalire alla Scuola umbra, il Todini all’ambito del perugino Bartolomeo Caporali e infine a nomi di artisti operanti nella Firenze del 1400, come il Maestro di Signa, Domerico di Michelino e del Cesellino.

 

Ma l’attribuzione recente è al Maestro degli Angeli di carta, operante nel terzo quarto del 1400. I due restauri sono stati eseguiti dall’ICCRI di Roma che ha escluso, dopo accurate indagini, che potessero essere di fattura ottocentesca. Sono stati puliti i supporti cartacei, rinforzati i frammenti di carta e parti lacerate, ritoccando i colori, tono su tono, ad acquarello. Inoltre sono stati creati nuoci supporti per rendere più facile i futuri restauri, nonché appositi contenitori-scatole per la loro conservazione. Gli angeli dipinti a tempera, hanno le aureole in foglia d’oro e i colori sono abbinati con rigore: azzurro e rosso, verde e arancio, rosso e verde. La foglia d’oro e il lapislazzulo impiegato per l’azzurro, fanno capire che la committenza era stata di grande importanza. Il restauro ce li ha consegnato in tutto il loro splendore.
Emilia Dodi