La strana coppia a teatro è stata quella formata da Alessandro Haber e Rocco Papaleo che fino al 6 gennaio scorso ha calcato la scena del Teatro Eliseo di Romaper poi andare in tournèe, con la pièce intitolata “E’ tempo di miracoli e canzoni”.Visum ha incontrato i protagonisti. Giancarlo Leone
Rocco Papaleo e Alessandro Haber
Si è certamente divertito il pubblico fino al 6 gennaio 2008 al Teatro Eliseo di Roma. Se ne sono viste delle belle in quanto Alessandro Haber e Rocco Papaleo hanno condiviso il palcoscenico per lo spettacolo, E’ tempo di miracoli e canzoni, di GiovanniVeronesi, che ha curato anche la regia, segnando l’esordio alla sua direzione teatrale, accanto allo stesso Haber, nelle duplici vesti di autore e mattatore.
Rocco Papaleo e Alessandro Haber
La pièce gioca sul doppio talento dei due interpreti, attori e cantautori, per raccontare la passione per la musica attraverso il teatro. Un concerto sicuramente di grande appeal teatrale, a metà strada tra cabaret e teatro da camera, prosa e teatro canzone. Visum ha interpellato i due attori, felici di raccontare lo show.
Rocco Papaleo e Alessandro Haber
Haber ha la musica nel sangue e non lo ha nascosto. “Ho inciso tre dischi, volevo fare uno spettacolo musicale. La gente, ahimè, mi conosce solo per il teatro ed il cinema. Sono amico di Papaleo – spiega l’attore-regista - che ha appena vinto il Premio Gaber, e così sia io che lui abbiamo unito le forze per un discorso bivalente e musicale, dove cantando, viviamo alcuni argomenti. Io, pur conoscendo bene Rocco – aggiunge ai nostri microfoni - sono molto differente per carattere, ma mi sento complementare, visto che ho grande stima di lui e insieme più volte ci siamo incontrati nel passato per lavorare insieme. Lui è razionale, medita, pensa prima di parlare, mentre invece io sono più istintivo, irrazionale”.
Rocco Papaleo e Alessandro Haber
Ma anche Rocco Papaleo ha voluto dire la sua ai nostri microfoni. “Lo spettacolo è alquanto particolare, con varie sfaccettature. Tutto sembra estemporaneo – dice Papaleo - ma è pensato, voluto, anche se ci concediamo degli escamotage tutte le sere prendendoci in giro. Tiriamo fuori quello che abbiamo dentro. Io mi reputo educato, garbato, ma scopro - aggiunge - anche il peggio, ‘grazie’ ad Haber che mi provoca. Non a caso la serata – sottolinea - inizia con una schiaffeggiata filmata tra noi due che mai uscì in un film di Pieraccioni. Ho sentito che Alessandro prima ha elencato alcuni lati del mio e del suo carattere. Beh io aggiungo che lui è nevrotico e molto spigoloso”. Ma se sul palcoscenico si esibiscono due cavalli di razza, non poteva essere da meno la regia, affidata ad un altro grande, Giovanni Veronesi, che i più conoscevano come regista di cinema (Manuale d’amore 1 e 2, Peramore solo per amore).
Rocco Papaleo e Alessandro Haber
Felice è stata la scelta, un terzetto da Oscar. E’ ancora Haber a parlare. “In fondo Giovanni ci conosce benissimo. Io ho lavorato con lui in cinema, ci frequentiamo e in questo spettacolo – conclude - ci ha stimolato molto nel dare il meglio ed il peggio di noi stessi”. Giancarlo Leone