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La raccolta Esso alla Gnam

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La raccolta Esso
alla Gnam di Roma

Una interessante e ben allestita esposizione sull’interesse che la Esso Standard Italiana, prima industria che ha avuto per l’arte un occhio attento attraverso la sua raccolta 1949-1983, è in mostra alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna in Roma- Sala Dossier e limitrofe con 62 opere. Curata da Carla Michelli e Lorenzo Cantini, ha un catalogo bilingue edito da Electa.
Emilia Dodi

 

Quanto l’Industria Esso si sia interessata all’Arte contemporanea è dimostrato dalla raccolta in mostra alla GNAM fino al 22 febbraio 2008. Le opere partono dal ‘49 per arrivare all’83 dello scorso secolo e grande pregio, la mostra presenta tele di artisti che furono celebri e ora quasi dimenticati.

 

La Esso Italiana ha iniziato la sua raccolta con opere che documentano la rinascita economica del dopoguerra, i favolosi anni ’60, la crisi energetica e la rivolta studentesca del ’68, fino alla conclusione del 1983, con 4 premi d’arte e la pubblicazione della Esso-rivista della quale in mostra, oltre ad alcuni originali di copertina, c’è il grande pannello verticale nella sala 2 nel quale sono fotografate tutte.

 

L’esposizione vuole evidenziare le tele degli artisti che hanno vinto i 4 premi e non solo, ma mostrando le opere di grafica dell’ultimo periodo che chiudono la mostra. Nella prima sala ci sono le tele vincitrici ex-equo del primo Premio che si svolse nel 1951 a Roma dal titolo Arte e Industria, con l’opera Reparto di distillazione di Franco Gentilini e Renzo Vespignani con Notturno.

 

Una cosa importante fu che per la contesa figurativo-astratto, furono acquistati anche due pezzi di artisti come Afro Balsadella e Giuseppe Santomaso, nonché quella di tradizione di Renato Scordia. La giuria era composta da valenti critici. Per il secondo Premio del 1953 che verteva sul tema delle Strade d’Italia, furono selezionate ben 100 opere e si svolse al Palaexpo sede della Quadriennale, sempre con un’importante giuria.

 

Vinsero ex-equo il moderno astratto-concreto Renato Birolli e il tradizionale Amerigo Bartoli. Come dire “una botta al cerchio e l’altra alla botte”. Inoltre si acquistarono anche opere di Enrico Paulucci, Piero Martina, Giuseppe Novello, tutte presenti nella sala 1 e anche una di Renato Vernizzi.

 

Il terzo Premio del 1955 con il titolo Viaggio in Italia, si tenne nei giardini della Biennale di Venezia, con 170 artisti e sempre una giuria di importanti critici. Fu vinto da Pio Semeghini, artista della realtà pittorica, ma il secondo premio andò alla bel pezzo di Emilio Vedova, entrambi in mostra. I quadri furono donati alla Galleria d’Arte Moderna Ca’ Pesaro.

 

Premi andarono anche a Toti Scialoja, Carlo Corsi, Giuseppe Ajmone, Renato Birolli, ma furono acquisite dal Comune anche opere di Remo Brindisi, Pompilio Mandelli che sono in esposizione. Per il quarto Premio che si svolse a Roma presso Palazzo Barberini, la giuria vide una preponderanza di industriali e collezionisti. Vinse l’astratto Giulio Turcato, ma i secondi premi andarono al figurativo Giovanni Stradone e a Piero Usellini.

 

Molto bello il nucleo delle opere astratte selezionate per le copertine di Esso-rivista, come quelle di Mario Balocco, Victor Vasarely, Giancarlo Zen, Paolo Scheggia, Gianni Colombo, Bruno Munari e altri.
Una mostra interessante con l’allestimento dovuto a Federico Lardara.
Emilia Dodi