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TeatroLospazio.it

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Nasce a Roma
il TeatroLospazio.it

Nasce a San Giovanni, accanto allo storico mercato di Via Sannio, un nuovo spazio culturale. Un teatro ma non solo. Un luogo della cultura che vuole anche essere accogliente scenario di incontri e confronti, nel segno della pluri-disciplinarietà.
Gloria Bondi

Allestimento del teatro

Nel suo fortunatissimo testo “Venditori di Anime”, l’autore Alberto Bassetti narrava di uno spazio teatrale destinato a diventare un supermercato, emblema della crisi dell’arte e dei suoi valori in una società drammaticamente e inesorabilmente orientata al consumismo e all’appiattimento culturale. Sorprende, dunque, ma non troppo, incontrarlo oggi in una veste tutta particolare, quella di fondatore – appunto - di un nuovo spazio teatrale.

Alberto Bassetti

A Roma, nel quartiere di San Giovanni, proprio accanto allo storico mercato di via Sannio, c’è da quest’anno un luogo diverso da tutti gli altri. Uno spazio vuoto, destinato a diventare un magazzino, che invece si trasforma in un luogo coloratissimo e accogliente, pensato per fare del buon teatro, ma anche per incontrarsi e confrontarsi.

 

Lo ha fondato Bassetti, insieme ad un suo caro amico, il compositore e musicista Francesco Verdinelli. “Dopo anni di teatroracconta Bassettiavevo voglia  di creare un “mio” spazio teatrale, che fosse però anche un luogo di incontro, pensato per creare quelle sinergie che in Italia sono così difficili da trovare.

Francesco Verdinelli

Uno spazio libero (…e creato senza richiedere alcuna sovvenzione ndr.) aperto anche ad altre forme d’arte - la musica, ad esempio, o la fotografia – ma soprattutto un luogo di confronto. Proprio per questo abbiamo voluto creare un piccolo bistrot dietro la platea dove il pubblico possa fermarsi assieme agli artisti dopo lo spettacolo, parlare, confrontarsi, aprire un dibattito.

Alberto Bassetti

Sempre nell’ottica del dopo-teatro – continua - stiamo allestendo un palcoscenico contiguo che potrà essere utilizzato per fare spettacolo dopo lo spettacolo. Questo palcoscenico collaterale potrà accogliere improvvisazioni e performance di vario genere: dalla lettura di testi e poesie, ad esibizioni musicali”.

 

La linea artistica è molto precisa. Si proporrà soprattutto drammaturgia contemporanea (la stagione si è aperta con “L’amante” di Pinter” ):“perché a mio parere è necessario – sottolinea Bassetti - dare  spazio a testi che parlino dell’oggi e lo facciano con un linguaggio contemporaneo. Ci sono molti lavori, scritti negli ultimi dieci anni, che possono essere già considerati dei piccoli classici e che, nonostante questo, hanno difficoltà ad essere rappresentati correntemente.

 

I grandi stabili, invece, stentano ad avere una linea artistica vera e propria e vivono una logica di interscambi, con il prepotente imperativo del botteghino. La drammaturgia contemporanea, però, rimarca - ha bisogno di essere valorizzata. Anche gli autori dovrebbero conoscersi di più tra di loro. All’estero questo accade, si formano le grandi correnti. Qui in Italia, invece, siamo tutti monadi isolate, ognuno per sé ".

 

All’interno il TeatroLospazio.it è davvero un luogo speciale. La struttura del magazzino è rimasta quasi intatta, dal pavimento – “non ho mai cambiato un pavimento perché penso che sia la superficie  su cui maggiormente si imprime la storia e l’anima di un luogo” - ai pilastri lasciati con la struttura in ferro a vista. Ma le pareti sono sorprendentemente colorate: giallo, blu e soprattutto russo. “Sono i colori che amo – spiega Bassetti – e sono anche quelli della mia casa”.

 

Ma non solo: nel manifesto programmatico del nuovo spazio si chiama in causa proprio il grande Bergman che raccontò di aver scelto il rosso per gli interni del suo “Sussurri e grida” perché: “se davvero l’uomo ha un’anima, quest’anima deve essere per l’appunto rossa”. Auguri, dunque, per questa nuova avventura. In un momento in cui, nel nostro Paese, il teatro viene mortificato da amministrazioni poco lungimiranti e dal dilagare di una cultura televisiva di desolante volgarità, è questo un piccolo segno di speranza per chi crede ancora all’arte come sublime espressione di civiltà e cultura.
Gloria Bondi