La carica esplosiva di Gomorra andata in scena al Teatro Valle di Roma, la si è toccata con mano prima ancora che lo spettacolo cominciasse. La sala infatti era presidiata da forze dell’ordine e tra gli spettatori mal si confondonevano le guardie del corpo di Roberto Saviano, il giovane scrittore partenopeo che con l’omonimo romanzo-inchiesta ha smascherato la camorra imprenditoriale . Nonostante le minacce e le intimidazioni che hanno reso necessaria la protezione di una scorta personale, Saviano ha continuato a lavorare con Mario Gelardi per la versione teatrale della sua opera prima. Susanna Battisti
Teatro Stabile Napoli Album foto Gomorra
Il Teatro Valle è infatti uno dei pochi spazi dove la verità non si mette la maschera, dove la parola scritta diventa voce, dove il fatto di cronaca si incarna nei corpi degli attori e, soprattutto, dove il dramma è condiviso. Di qui la necessità di inscenare le storie di uomini ai margini della società, di gente che vive di espedienti e che accetta il crimine perché , forse, non può fare altrimenti.
Teatro Stabile Napoli Album foto Gomorra
La scena di Roberto Crea era occupata da impalcature per connotare una città di perenni lavori in corso. Tra sacchi e secchi, i personaggi antieroici si alternavano agilmente sulla scena, scherzavano, si minacciavano, canticchiavano nell’affaccendato viavai.
Teatro Stabile Napoli Album foto Gomorra
Erano frammenti di vita vissuta che assurgono a valore simbolico anche grazie alle immagini proiettate su uno schermo: macchie di sangue , mani che lo lavano via, segni astratti che parlano oltre il dialetto locale. Non c’era intreccio ma brevi scene tenute insieme dal personaggio di raccordo dello scrittore stesso, interpretato da Ivan Castiglione.
Teatro Stabile Napoli Album foto Gomorra
Il Saviano che torna a Casal del Principe a sfidare l’ostilità e la diffidenza di suoi vecchi conoscenti o, se volete, lo scrittore impavido che incontra i suoi personaggi e li interroga al fine di capire i loro moventi. Ma Pikachu, Kit Kat, Mariano, Pasquale e lo Stakeholder hanno poco da dire, né hanno tempo e voglia di perdersi in chiacchiere. Le loro vite sono provvisorie e guidate da una cieca necessità. Lo Stakeholder ripulisce il Nord dei suoi rifiuti tossici per seppellirli nelle vicinanze di Napoli.
Giorgio Albertazzi
Gli altri spacciano o fanno sparire cadaveri. La maggior parte passa da un lavoretto all’altro senza porsi domande. Non c’e enfasi né tanto meno violenza urlata nel loro interagire. Il pregio dello spettacolo è nel suo realismo nudo e crudo, nella sua astensione dal giudizio e nella sua ricerca di verità.
Roberto Saviano
Gli attori hanno interpretato i loro ruoli con straordinaria naturalezza ed energia, liberando la rappresentazione dalla facile retorica in cui il teatro cosiddetto civile rischia sempre di scivolare.
La camorra e l’intero sistema politico italiano vengono messi alla sbarra non con il tono di chi crede di poter riformare il mondo ma con l’impegno di chi vuol cercare di capire e, soprattutto, di far capire. Un atto di coraggio che si traduce in uno spettacolo esuberante, intenso e privo di presunzione. Susanna Battisti
Roberto Saviano
Gomorra di Roberto Saviano e Mario Gelardi regia Mario Gelardi con: Ivan Castiglione/ Roberto Francesco Di Leva/ Pikachu Antonio Iannello / Mariano Giuseppe Miale di Mauro/ Stakeholder Adriano Pantaleo/ Kit Kat e con la partecipazione straordinaria di Ernesto Mahieux/ Pasquale Scene Roberto Crea Costumi Roberta Nicodemo Musiche Francesco Forni Immagini Ciro Pellegrino Teatro Mercadante di Napoli