Quando Esme Lennox svanì
di Maggie O’ Farrell

Quando Esme Lennox svanì segna una svolta nel processo di maturazione artistica della scrittrice irlandese Maggie O’Farrell che con questo suo romanzo stempera lo Sturm und Drang sentimentale delle sue opere precedenti per affrontare il tema della follia con raro scandaglio psicologico. Lo stile, inoltre, prosciuga quella generosità narrativa che caratterizzava After You’d Gone (Betty Trask Award per le opere prime nel 2000) e The Distance Between Us  (Sommerset Maugham Award, 2005).
Susanna Battisti

La copertina originale del libro

In meno di duecento pagine si narra infatti la storia di Esme che a soli sedici anni venne rinchiusa in un ospedale psichiatrico a causa del suo comportamento ribelle o comunque  inaccettabile nel seno di una famiglia borghese scozzese che nei primi Anni Trenta abbandona villa e servitori in India per far ritorno nella gelida e tetra Edimburgo. Il trasferimento della famiglia Lennox è stato deciso in fretta e furia quando un’epidemia di tifo uccide il piccolo Hugo e buona parte dei servitori della casa. Esme aveva stretto a lungo il corpicino del fratello e l’addio agli alberi di mimose del suo giardino e ad un infanzia libera di scorrazzare nell’esuberante natura indiana  la condanna a sentirsi oppressa dai modi di vita del Vecchio Continente.

Maggie O'Farrell

Esme ama leggere, si rifiuta di farsi corteggiare da pretendenti sicuri di sé e un tantino narcisisti e, al contrario di sua sorella Kitty, non ne vuole sapere di matrimonio. Ma tutto questo è solo un piccolo assaggio del romanzo che, adottando un punto di vista multiplo, ricostruisce le tragiche vite delle due sorelle attraverso i ricordi di Esme ormai settantenne, le confuse testimonianze di Kitty ora rinchiusa in ospizio a causa dell’Alzheimer, e le indagini di Iris, la pronipote di Esme che scopre l’esistenza di questa sua singolare prozia solo quando i medici dell’ospedale psichiatrico in definitiva chiusura la convocano per portarsela via. L’abbondante materiale narrativo che spazia tra epoche e continenti lontani, non straborda tuttavia dalla pagina né ostruisce il flusso del racconto che, al contrario, assume l’agile ritmo del thriller psicologico. Alcune verità sulle misteriose vite di Esme e della sorella si svelano gradualmente e soltanto verso la fine : prima di quel momento il lettore è costretto a scovare indizi tra i ricordi confusi delle due donne.

Maggie O'Farrell

Il racconto a più voci assomiglia ad un puzzle i cui tasselli comunicano il dolore della reclusione, del tradimento e del misconoscimento con un pathos lacerante. La frammentarietà narrativa contribuisce a dar risalto a scene di abuso terribilmente violente, come il parto di Esme in letto di contenzione seguito dallo strappo violento del neonato dall’abbraccio della donna.

Maggie O'Farrell

Altre immagini, ugualmente impressionanti, richiamano alla mente quel tocco gotico che colora i romanzi precedenti della O’Farrell e che, tuttavia, qui non ostacola lo sviluppo del carattere a tutto tondo della protagonista. Pur adottando la terza persona per spiare nella mente di Esme, il punto di vista coincide perfettamente con quello della donna e rispecchia quella tendenza di lei a perdersi nei meandri dei suoi pensieri, prendendo spunto dall’osservazione di un oggetto apparentemente insignificante. Il coinvolgimento nelle vicende è a tratti totalizzante, anche grazie al potere evocativo della scrittura della O’Farrell che sa dare visibilità anche al più impercettibile movimento del cuore.
Susanna Battisti

Maggie O’Farrell, Quando Esme Lennox svanì,
ed.orig. 2006
trad. dall’Inglese a cura di Ada Arduini
pp.186, euro 16,00
Il Saggiatore
Milano, 2007

La copertina originale del libro