Dopo il successo dell’estate scorsa della rassegna romana All’Ombra del Colosseo, Antonio Giuliani è tornato al Teatro Parioliper presentare il suo nuovo spettacolo, E ho detto tutto… Oquasi!!! Una piacevole serata nel segno della comicità. Giancarlo Leone
Dopo il successo dell’estate scorsa dei suoi spettacoli nell’ambito della rassegna romana, All’Ombra del Colosseo, Antonio Giuliani è tornato al Teatro Parioliper presentare il suo nuovo spettacolo, E ho detto tutto… O quasi!!!, dove regala al pubblico presente quasi due ore di piacevole comicità.
Marco Grossi
La musica apre dolcemente il sipario, mentre una voce fuori campo, quella di Pino Insegno, ci fa conoscere un autore con i suoi limiti, le sue situazioni familiari, la sua incerta vita quotidiana, gli eterni combattimenti con la paura del foglio bianco su cui non si sa che scrivere, gli incubi notturni.
Antonio Giuliani
La scenografia è semplice e spoglia, o meglio ricca di post-it che tappezzano interamente le pareti ed una scrivania sovrastata dal grande schermo di un computer surreale. Come un autore alle prime armi, pensieroso, sprovveduto, incerto su quello che deve scrivere, Giuliani fa partecipe il pubblico della sua idea di creare uno spettacolo innovativo, interattivo, teatrale, comico, soprattutto comico.
Antonio Giuliani
Nelle varie gag dà vita alle sue fantasie sullo spettacolo ideale, portando sul palco una comicità unica che solo lui sa sviscerare ed offrire.
Antonio Giuliani
Con questo spettacolo Antonio Giuliani ritorna un po’ alle origini. Pur essendo solo in scena, coadiuvato tra una scenetta e l’altra da quattro ballerine, accantona il monologo puro, introducendo dei personaggi e delle situazioni quotidiane su cui elabora con la verve che caratterizza il suo umorismo.
Antonio Giuliani
I temi trattati sono vari: il rapporto tra sessi, il conflitto generazionale, in viaggi in Francia, le bruttezze e le bellezze del ménage matrimoniale, le code in generale che si fanno negli uffici. Situazioni, luoghi, personaggi tipici della Capitale, ma che, tranquillamente, possono essere esportati in altri teatri italiani, tanto oggi la romanità è comprensibile dappertutto. Tutto questo è inframmezzato dall’incubo del processo creativo che sta dietro alla stesura di un monologo. Nel titolo E ho detto tutto… Oquasi!!! si nota l’autocritica di un perfezionista più che pignolo che forse avrebbe potuto fare ancora meglio lo spettacolo. Ma meglio di così. Veramente uno spettacolo ben confezionato. Giancarlo Leone