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Diario di una tata

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Diario di una tata

Dopo il grande successo che ha avuto l’opera di Emma McLaughlin e Nicola Kraus, i produttori Richard N. Gladstein e Gary Binkow hanno deciso di acquistarne i diritti per la Miramax e realizzare così una divertente e simpatica commedia. L’adattamento cinematografico e la regia sono stati affidati ai coniugi Shari Springer Berman e a Robert Pulcini. Il cast è composto da una simpatica Scarlett Johansson qui nelle vesti di una moretta, cui si affiancano il sempre convincente Paul Giamatti, la divina Laura Linney e il giovanissimo Nicholas Reese Art.
Federica Di Bartolo

 



Dopo aver lavorato otto lunghi anni come babysitter per oltre trenta famiglie di Manhattan, le due Nanny, più conosciute in italiano come Tate: Emma McLaughlin e Nicola Kraus, hanno deciso di scrivere un libro in forma di diario e raccontare con sferzante ironia la realtà della famiglie benestanti della Grande Mela.

 

Nel 2002, appena pubblicata, l’opera ebbe un grande successo di critica e di vendita, tanto da spingere il produttore Richard N. Gladstein e il socio Gary Binkow ad acquistarne i diritti per la Miramax e realizzare così una divertente e simpatica commedia.

 


L’adattamento cinematografico e la regia sono  stati affidati ai coniugi Shari Springer Berman  e a Robert Pulcini.

 

La protagonista è la giovane Annie Braddock, interpretata da una simpatica Scarlett Johansson qui nelle vesti di una moretta un po’ goffa.

 


Appena laureata ed armata, più o meno, di tutto il suo coraggio Annie affronta diversi colloqui, che la portano a perdere la fiducia in se stessa, all’improvviso però l’incontro con un bimbo dell’Upper East Side le cambia la vita.

 

Senza alcuna esperienza di bambini si trova a svolgere il ruolo della tata di una ricca famiglia borghese, che, per rispetto della privacy, è indicata come “La famiglia X”.

 


E’ interessante notare come tutte le vicende siano viste e commentate dalla “Nanny” in base alla sua conoscenza e passione per l’antropologia e gli studi delle culture umane. Attraverso questo suo bagaglio culturale Annie analizza e descrive le donne, le madri e tutti gli abitanti della Grande Mela come se fossero esposti al Museo di Storia Naturale. Sono delle famiglie scombinate in cui il capofamiglia, in questo caso Mister X, interpretato dal bravo Paul Giamatti, è preso più dal lavoro e dalle scappatelle con le segretarie che da suo figlio. La signora X invece, qui la divina Laura Linney, è la classica donna ricca, viziata, superficiale ed egoista, decisamente molto altezzosa, che è talmente impegnata ad occuparsi delle riunioni di beneficenza e del suo aspetto da disinteressarsi completamente al figlio. E’ normale, in questo contesto familiare, che il bambino si leghi affettivamente più alla tata che ai genitori da cui, data la giovane età, chiede ancora affetto, ma che presto forse “odierà” o tratterà come “estranei”.

 

Un po’ come avviene al ricco e affascinante vicino di casa, interpretato da Chris Evans, che è riuscito a diventare un bravo ragazzo nonostante le sue 9 tate e gli svariati anni chiuso in college. Sono riportate tutte le malsane abitudini della borghesia di New York, ma in maniera intelligente, simpatica e ironica, cosa che permette al film di “non uscire dai binari” e dilungarsi su un aspetto particolare della situazione.

 


Diario di una Tata” è una allegra commedia senza pretese, che riesce a far ridere e, strano a dirsi, anche a pensare e riflettere sul rapporto tra genitori e figli, un problema che non appartiene solo alla borghesia della Grande Mela. I toni della satira quindi si mescolano a quelli della commedia prendendo spunto dai “tipi” umani, così diversi e universali al tempo stesso.

 

E’ come se i personaggi della grande commedia greca e latina si siano evoluti di pari passo con la società, e anche stavolta a vincere in definitiva sono i due innamorati, ma senza l’aiuto del “servo scaltro”, che qui forse può essere individuato nell’affascinante amica di Annie o nel piccolo Gayver (Nicholas Reese Art).

 


Curiosità: Shari Springer Berman e Robert Pulcini si sono comunque ispirati alla tata più famosa di tutti i tempi: la grande “Mary Poppins” e a “Tutti insieme appassionatamente”, il riferimento più importante e chiaro è  un ombrello rosso, che qui simboleggia il desiderio di libertà e di fuga dalla vita e dai problemi.
Sito Internet:
www.thenannydiariesmovie.com
Federica Di Bartolo