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Qianlong in mostra a Roma

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Qianlong il grande Imperatore
in esposizione a Roma

Il Museo del Corso, spazio della Fondazione Roma, è interamente occupato da una straordinaria mostra dedicata al più grande Imperatore della dinastia Qing. I 316 reperti provengono dal Museo della Città Imperiale e molti non sono mai usciti dalla Cina. La mostra resterà aperta fino al 20 marzo 2008. Organizzata da Mondo Mostre, è curata da Gian Carlo Scalza con catalogo Fondazione Roma edito da Tecnostampa-Loreto.
Emilia Dodi

Armatura dell’imperatore Qianlong
(regno 1736-1795)

Questa grandiosa esposizione dedicata al più importante Imperatore della dinastia Qing, Qianlong, letterato, artista, guerriero, ma soprattutto uomo illuminato, oltre a far conoscere la personalità eclettica e umana di quest’uomo straordinario, è una importante occasione di dialogo tra Cina e Italia, attraverso la cultura per capire le diversità tra i due popoli. Qianlong (1711-1799) era originario della Manciuria che nel 1644 aveva conquistato la Cina insediandosi a Pechino e creando la dinastia Qing, che significa purezza.

Ritratto della Concubina imperiale
Huixianattribuito a Giuseppe Castiglione.
Dipinto olio su carta periodo Qianlong



Con le campagne militari Qianlong estese il potere in altri territori facendo divenire il suo stato vastissimo e molto popoloso. Ampliò e abbellì la Città Proibita che sotto il suo regno occupò 720 mq. con 9000 sale, pur tenendo per il suo studio solo 9 mq.

Ritratto equestre dell’imperatore Qianlong in armatura da cerimonia di Giuseppe Castiglione 1688- 1766

Uomo di lettere, scrisse 42.000 poesie e 1300 brani di prosa, avendo una Imperatrice e 44 mogli. Abdicò dopo 60 anni di regno scegliendo, come consuetudine, il suo successore tra i numerosi figli, restando pur sempre dedito agli affari di stato. Importante intellettuale distribuì in biblioteche ben 11.000 testi, accogliendo presso di sé uomini di cultura, artisti e scienziati, rispettando inoltre le varie religioni che un impero così ampio aveva nel suo seno: buddismo lamaista, cristianesimo, islamismo, considerando che la funzione regnante era subordinata a un mandato ricevuto dal Cielo e la sua grande potenza poteva sussistere solo con la condizione essenziale della Virtù.

Anonimo “Uno su due”? doppio ritratto dell’imperatore Qianlong in costume da letterato cinese con calligrafia dell’Imperatore



Gli scambi tra Italia e Cina partono dall’Impero romano, continuando con Marco Polo nel XII secolo, con Padre Matteo Ricci nel XV-XVI e con il gesuita, pittore di Corte, Giuseppe Castiglione, chiamato Lang Shining, nome datogli a Pechino, dove alla fine della vita, fu costretto a accettare la carica di III Mandarino.

Anonimo, ritratto dell’imperatore
Qianlong in vesti cerimoniali

Gli oggetti esposti fanno parte dei 150.000 del Museo di Palazzo che in accordo con la Fondazione Roma, ne ha inviato 316 pezzi facenti parte di 120 capolavori, indicanti al meglio la vita politica, culturale e diplomatica dell’Imperatore Qianlong. La mostra molto ben allestita con un facile percorso, si divide in tre sezioni: La rappresentazione del potere- L’Imperatore Qianlong patrono e uomo di cultura- Il Buddismo tra devozione e diplomazia.

Trono dell’ dell’imperatore Qianlong



All’ingresso oltre al modello in scala della Città Proibita, ci sono le 8 armature da parata dei soldati delle 8 bandiere, le unità militari in cui era organizzata la popolazione mancese quando l’Imperatore passava in rassegna le truppe, seguite dal secondo di quattro rotoli del 1794, a inchiostro su seta, dipinto minuziosamente, dove con la lente si notano i soldati sorridenti. Un lavoro straordinario.

Sigillo d’oro con impugnatura in forma di doppio drago Dinastia Qing (1644-1911)

Attraverso i dipinti, molti dei quali di Giuseppe Castiglione ( 1688-1766), il gesuita-pittore che era riuscito nella sua pittura a coniugare la grande minuzia cinese con la tecnica occidentale, come si può ben notare nella raffigurazione e nel cavallo del Ritratto equestre di Qianlong del 1739, si nota come l’Imperatore fosse buon cacciatore. I cavalli dipinti da Castiglione, molto grandi, sono veramente bellissimi.

Trono imperiale della sala dell’Armonia Suprema Palazzo imperiale di Pechino



In questa sezione c’è l’armatura da cerimonia di Qianlong con elmo faretra e sciabola, nonché i ritratti della moglie e dell’Imperatore steso in età avanzata. E’ stata ricostruita la sala del trono con il trono, tre coppie di incensieri(bellissimi quelli in cloisonnè), due carillion di campane e pietre sonore, una campana bo e una in pietra sonora. Per la vita da imperatore c’è il bellissimo orologio duobaoge, la veste imperiale, lo splendido copricapo dell’imperatrice, abiti femminili splendidamente ricamati, nonché oggetti in giada, porcellana e per il compleanno imperiale, un insieme di servizi in cloisonnè. Per il suo essere un artista sono in mostra oltre agli oggetti di arredo del suo studio, un pannello con una poesia da lui scritta in sette caratteri. Bellissimo il suo ruyi ( scettro simbolico) in giada imperiale, nonché il suo doppio ritratto.

Ritratto dell’imperatrice Xiaiyichun in vesti di cerimoniali Rotolo verticale – Colorisu seta 1736- 1750

Qianlong amava anche la scienza, dimostrata in esposizione da bellissimi, particolari orologi occidentali e da un telescopio.
Il suo essere particolarmente interessato alla religione buddista-
lamaista, è raffigurato da vari rotoli dipinti a tempera su cartone, di cui quello che, al centro, lo raffigura in mezzo a molte deità buddiste, nonché da vari ruyi, da un mandala tridimensionale e da vesti cerimoniali di maestri buddisti.
Una mostra da non mancare dove c’è un accompagnamento musicale appositamente composto.
Emilia Dodi
Sito Internet:
www.museodelcorso.it

Orologio con elefante XVIII secolo Rame dorato