“Una favola per dare un po’ di dolcezza…”. L’autrice Fiammetta Carena presenta così, ai microfoni di Visum, “Popcorn”. La pièce, in scena al Teatro de’ Servi di Roma fino al9 dicembre, partecipa al progetto “Parola d’Autore”. Eleonora Menicocci
Al Teatro de’ Servi di Roma si rappresenta, fino al 9 dicembre, “Popcorn”, il secondo dei Progetti Speciali promossi dal Comune di Roma, inseriti nel cartellone di quest’anno. Visum ha intervistato l’autrice Fiammetta Carena.
“Popcorn” è una favola moderna, raccontata scegliendo come filo conduttore la storia del cinema anni ’30 e ’40. Quale messaggio intende comunicare al pubblico? “Innanzitutto un messaggio di grande amore per il cinema, soprattutto il cinema di una volta, con quella dolcezza e quel senso di nostalgia irripetibili. Poi un altro messaggio: la possibilità di farcela con le proprie forze, rispetto ad una visione cinica della vita, delle cose, del lavoro”.
“Popcorn” è anche un progetto di teatro. Quali innovazioni introduce nel modo di scrivere e di mettere in scena? “Introduce una serie di elementi inconsueti per il teatro di parola e di gesto. C’è l’elemento cinematografico, ci sono dei video, c’è la musica, il tutto combinato con montaggi curiosi. Nel mio lavoro, in genere, mi piace mescolare elementi diversi”.
Questo è un lavoro nuovo? “Non è nuovo. È legato ad un altro testo e ad un altro spettacolo di qualche anno fa, sempre sul cinema”.
Quali sono le sue impressioni … da spettatrice? “Ho assistito alla prima. Mi sembra che la messinscena sia curata e raffinata, e gli attori sono molto bravi”. Decisamente bravi! È prevista una tournée dello spettacolo? “Sinceramente non lo so. So soltanto che per quattro settimane siamo a Roma”. Eleonora Menicocci