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L'Amleto al teatro Ghione

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L’Amleto di Shakespeare
al teatro Ghione

Dopo il grandissimo successo riscosso con “Romeo e Giulietta”, torna  al Teatro Ghione l’appuntamento con la giovanissima Compagnia del Teatro del Sogno che, proseguendo sul filone classico di Shakespeare, propone uno dei massimi testi del drammaturgo inglese “Amleto” nella traduzione, riduzione e adattamento del regista Nicasio Anzelmo. Fino al 2 dicembre.
Gloria Bondi

 

Dramma della follia, della morte e del tradimento, l’Amleto è uno dei vertici della drammaturgia Shakespeariana e non poteva mancare nel curriculum di Nicasio Anzelmo e della sua Compagnia del Sogno che ormai da anni portano in scena i capolavori del grande bardo.

 


Con la sensibilità e l’attenzione al testo che lo contraddistingue, Nicasio Anzelmo regala il ritratto di un giovane solo e disorientato, tenero e feroce, indifeso dinanzi al dolore della morte del padre e alla scoperta che l’amato genitore è stato in realtà ucciso dallo zio.

 

Aggravano il tutto le nuove nozze della madre, donna ancora sensuale e seducente, che Amleto non riesce ad accettare nella sua più vera essenza femminile. In un’inquietante osmosi fra naturale e soprannaturale è lo stesso spettro del padre a chiedere vendetta, sconvolgendo definitivamente la mente acerba del principe. In bilico fra finzione e realtà, Amleto trascina nel vortice della sua follia chiunque gli ruoti attorno. Prima fra tutti la bella e fragile Ofelia, che porrà fine ai suoi giorni nel segno della pazzia. Suggestiva l’atmosfera creata da Anzelmo che, con pochi elementi scenici e un uso sapientissimo di luci e musiche riesce a coinvolgerci in questa favola tragica che ha il sapore amaro del sangue e della vendetta. Una gigantesca cornice marmorea finemente lavorata è abbandonata in uno spazio vuoto. Quasi una zattera alla deriva, come l’innocenza perduta di Amleto e dei suoi sodali, ai quali sarà fatale la partenza verso un’età adulta mai raggiunta e una maturità destinata a non essere conseguita.

 


Ottime le interpretazioni dei giovani artisti fra le quali spicca l’Amleto di David Paryla, già molto apprezzato in altri allestimenti Shakespeariani dello stesso regista. Accanto a lui altri interpreti di valore e talento: Cristina Borgogni, Carlo  Vitale, Giorgio Barlotti, Alessandro Parise, Selene Gandini, Mario Scerbo, Francesco Trasatti, Marco Paparella, Federico Frignani, Paolo D’Agostino, Valerio Strati, Carolina Cametti. Da sottolineare anche la bella partecipazione di Paolo Lorimer. Fino al 2 dicembre.
Gloria Bondi