Domenica 18 e lunedì 19 novembre su Raiuno, in prima serata, è andata in onda la fiction Liberi di giocare, che raccontava le gesta calcistiche di una squadra di detenuti e la loro vita. Protagonisti del film tv, Pierfrancesco Favino, Isabella Ferrari ed Edoardo Leo. La regia è stata firmata da Francesco Miccichè. Visum ha incontrato il protagonista maschile. Giancarlo Leone
Pierfrancesco Favino e Isabella Ferrari
Da Bartali a Donadoni. Favino, già apprezzato interprete della fiction dedicata al grande ciclista, torna in tv sedendo in una panchina scomoda, quella di una squadra di detenuti, quanto quella del c.t. della Nazionale. Vediamo più da vicino il personaggio interpretato da Pierfrancesco Favino.
Isabella Ferrari e Pierfrancesco Favino
Chi è Stefano? “Un uomo che in un momento di crisi professionale ed affettiva, riparte da zero e trae forza dalle difficoltà della sua famiglia e dai problemi che incontra nella nuova avventura che percorre”.
Pierfrancesco Favino e Isabella Ferrari
Il calcio finto non sempre è telegenico. “Lo sapevamo, ma si è riusciti a renderlo credibile, grazie soprattutto alla bravura tecnica degli attori, tutti con un passato di calciatori, a partire da Edoardo Leo, che fa mio fratello Carlo”.
Pierfrancesco Favino
Come è stato il rapporto con Isabella Ferrari? “E’ istintiva e disponibile quanto io sono pignolo e rompiscatole. Ci siamo compensati, anche aiutati dal fatto di avere già lavorato insieme”.
Isabella Ferrari e Pierfrancesco Favino
Quanto è importante l’aspetto carcerario nella storia? “Determinante. E’ lo sfondo e la giustificazione di tutto. La vita dentro le carceri è un rimosso della nostra società ed è stato importante dare conto della quotidianità delle regole interne, spesso in conflitto con quelle che vuole introdurre Stefano, pur senza pretendere di farne un’inchiesta”.
Pierfrancesco Favino
Come è stato il rapporto con Isabella Ferrari? “E’ istintiva e disponibile quanto io sono pignolo e rompiscatole. Ci siamo compensati, anche aiutati dal fatto di avere già lavorato insieme”. Lei è molto stimato: lavora ad una fiction sul sindacalista Di Vittorio ed è nel cast di un kolossal come Le cronache di Narnia. Il segreto? “Lavoro, fortuna e il saper credere in questa strada fin da ragazzo”. La fiction nostrana è ancora valida? “Ha la funzione che aveva un tempo il romanzo popolare. Finché sa interpretare questo ruolo continuerà a far bene”. Giancarlo Leone