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Carlo Cecchi al teatro Valle

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Carlo Cecchi
al teatro Valle

Carlo Cecchi ripropone al Valle due suoi amatissimi cavalli di battaglia, gli atti unici Claus Peymann compra un paio di pantaloni e viene a mangiare con me di Thomas Bernhard e  Sik Sik l’artefice magico di Eduardo De Filippo.
Susanna Battisti

Carlo Cecchi

Due capolavori del Novecento profondamente lontani nella sensibilità e sostanzialmente diversi nella struttura ma accomunati da una manifesta metateatralità. In entrambi, infatti, si inscena il difficile mestiere dell’attore e del regista, malati del loro mestiere che li costringe a miseria, compromessi e a un diffuso misconoscimento da parte delle istituzioni, del pubblico e dei critici.

Carlo Cecchi


Argomento molto sentito da Cecchi che da sempre si impone come regista di se stesso, tenendo il broncio agli spettatori e rifiutandosi di rilasciare interviste. Un attore che si è sempre ribellato alla dittatura del “teatro di regia” e che, da creatura da palcoscenico quale è, si è sempre attorniato di colleghi all’altezza del compito.

Bild Bernhard Peymann

Un talentaccio disgustato dal teatro di cui però non può disperatamente fare a meno. Non è un caso che sin dagli anni Novanta abbia proposto al pubblico le amare e sarcastiche riflessioni di Claus Peymann sull’ottusa burocratizzazione della scena.

 


Protagonista della piéce è il regista austriaco che riuscì a guadagnarsi la stima incondizionata di Bernhard al punto da scriverne un ritratto drammatico in cui denunciare il provincialismo della cultura teatrale che ingoiava entrambi. Bernhard che ce lo mostra alle prese con il suo trasferimento alla direzione del Burgtheater di Vienna , poi a passeggio con l’autore mentre disquisisce sulla fatica di provare un paio di pantaloni nei camerini e sulle pecche del teatro contemporaneo, ed ,infine, mentre mangia un panino insieme al direttore organizzativo del teatro, Hermann Beil.

Carlo Cecchi ed Elia Schilton

L’interpretazione di Cecchi che qui si accompagna al bravissimo Elia Shilton, non manca di concedersi siparietti “guitteschi” un tantino autoreferenziali che tuttavia non intralciano il ritmo ben serrato dei dialoghi e la resa perfetta dello spirito di feroce disincanto che caratterizza il testo.

Eduardo De Filippo


In Sik Sik Cecchi cambia registro e declina la sua parlata e la sua gestualità sul modello di Eduardo. Non si prende troppo sul serio tuttavia, e spesso si lascia sfuggire qualche risata mentre interpreta la parte del povero illusionista alle prese con colombi , casse magiche e figuracce in teatrini di terz’ordine. Al suo fianco si muovono attori di solido talento e tutti perfettamente calati nella parte , da Angelica Ippolito nei panni di Giorgetta a Roberto De Francesco ( Rafele) e Diego Sepe ( Nicola).

Eduardo De Filippo

La scena e i costumi di Titina Maselli contribuiscono fortemente a rappresentare la povertà degli strumenti del teatro ( il misero siparietto rosso, il mantello da mago fatto con una stoffa da due soldi, la valigia di cartone) e la stessa natura effimera dell’illusione teatrale.
Susanna Battisti

Thomas Bernhard