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121 diamanti d'arte della Provincia di Roma

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I 121 diamanti d’arte
della Provincia di Roma

Terminerà il prossimo 16 novembre la mostra dal titolo 121 diamanti di Cultura, Storia e Bellezza della provincia Capitale, allestita presso gli ambienti di Palazzo Incontro in via dei Prefetti a Roma (figg. 1- 2).
La rassegna realizzata dalla Provincia di Roma in collaborazione con i Comuni e le Diocesi, presenta al pubblico il patrimonio storico-artistico del territorio di appartenenza: in particolare ogni comune verrà simboleggiato da un’opera scelta tra le più significative del proprio panorama culturale. Pertanto 121 sono le opere esposte tra reperti antichi, dipinti, disegni, pannelli e fotografie. Ingresso gratuito con orario continuato dal martedì alla domenica.
Vittoria Severini

Androne di Palazzo Incontro a Roma.

Ad un anno dalla sua riapertura al pubblico, Palazzo Incontro, ha dimostrato di essere il contenitore ideale per le mostre, le iniziative sociali, gli eventi culturali ed istituzionali che si sono susseguiti nel corso dei mesi. Questa rassegna si sviluppa lungo un percorso articolato tra il piano terra, il primo ed il secondo piano dell’edificio, dove oggetti unici e di gran valore sono dislocati seguendo l’ordine alfabetico del comune di provenienza. La loro collocazione sia in teche sia a parete, ha favorito la realizzazione di cartigli con una breve storia esplicativa del paese di pertinenza o del luogo del ritrovamento dell’oggetto.

Inaugurazione della mostra a Palazzo Incontro alla presenza del Presidente della Provincia di Roma, on.le Enrico Gasbarra.


Al piano terra in quello che era l’antico cortile del Palazzo, ormai chiuso ad aula , si incontrano i primi reperti di rilevante importanza storico – artistica come la Statua virile detta l’Imperatore  di età giulio – claudia  custodita nel Museo dell’Agro Veientano di Formello, il ritratto di Vespasiano del terzo quarto del I secolo d.C. di Capena, l’olpe decorata a rilevo ed incisione in bucchero da Cerveteri ed infine una raffinata coppia di placche di cinturone in bronzo e lamina in bronzo, della seconda metà del VII secolo a.C.  provenienti da Civitella San Paolo.

Una delle sale espositive di Palazzo Incontro
a Roma.

Procedendo nel percorso guidato, l’itinerario conduce al primo piano della dimora settecentesca dove appaiono in mostra opere per lo più di carattere pittorico dalle varie dimensioni, epoche e contenuti. Dalla prima alla sesta sala si incorrere in opere come il Ritratto di Alessandro VIIdi Giovan Battista Gaulli (1639-1709) custodito ad  Ariccia, la Madonna del Rosario e Santi diPlacido Costanzi(1702-1759) collocata a Castel San Pietro Romano, l’Adorazione dei pastori di ignoto caravaggesco, conservata nella chiesa di San Nicola a Mandela, la Coronazione di spine (fig. 5) attribuito ad un seguace di Bartolomeo Manfredi (1592-1662) del convento di San Silvestro a Montecompatri ed infine il Cristo benedicente di Bernardino Parasole (1650 - ?) del convento delle Figlie di Nostra Signora del Monte Calvario a Moricone.

Bartolomeo Manfredi, seguace di, Coronazione di spine.


Ultima tappa della visita è il secondo piano della residenza dove, nelle sei stanze allestite per l’occasione, si alternano opere di notevole impatto emotivo come il San Filippo resuscita Paolo Massimo di Marco Benefial (1684-1764) situato presso la Parrocchiale del SS. Salvatore di Arsoli, il bellissimo Nudo di donna di Scipione Vannutelli del Centro Internazionale di Arte contemporanea di Genazzano, la Campagna aratadi Rocca Priora realizzata nel 1912 dal grande maestro Duilio Cambellotti (1876 -1960) ed ancora l’Adorazione dei pastori della bottega di Pietro da Cortona (1596 - 1669) ubicata presso la chiesa di San Tommaso Apostolo a Torrita Tiberina.

Fontana nel cortile di Palazzo Incontro a Roma

Merita un piccolo excursus  la tela di San Gregorio da Sassola rappresentante una scena di seduzione tra Venere e Marte dove ben effigiata in primo piano compare la figura di Cupido (da cui, probabilmente, il secondo titolo dell’opera Venere e Amore) accompagnato da un putto. Al centro della scena l’iscrizione Andrea Appiani Milanese fec[it] 1784,attribuisce inequivocabilmente il dipinto alla mano dell’artista.
Vittoria Severini

Pietro da Cortona, bottega, L’Adorazione dei pastori.