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XXVII edizione di Benevento città spettacolo

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La XXVIII Edizione
di Benevento Città Spettacolo
con Il Direttore Artistico
Enzo Moscato

La manifestazione si è svolta dal 30 agosto al 9 settembre 2007, all’insegna del titolo guida: “Sconfini:Tradizione esTradizione  nei percorsi del teatro contemporaneo.”
Nella sezione Scaenaria erano incluse due rappresentazioni di prosa “Sunshine e Un eccesso di zelo”, qui recensite.
Fernando Bevilacqua

 

Gli eventi di prosa ai quali abbiamo assistito nell’ambito del
Festival di Benevento- Città spettacolo” rispondono ai titoli di Sunshine e Un eccesso di zelo, entrambi in prima nazionale! Sunshine di cui è autore William Mastrosimone è stato messo in scena al Teatro Comunale il 4 settembre, con l’autorevole regia di Giorgio Albertazzi…..

 


In effetti, come riportato nella nota di presentazione della pièce, lo stesso Albertazzi in precedenza aveva consigliato il testo a Mariangela D’Abbraccio, che ne era stata interprete a Spoleto nel ’92 con la regia di Marco Mattolini. Sunshine è la storia di un uomo e una donna colti in un momento cruciale delle rispettive vicende sentimentali: lui, medico di ambulanza, è in attesa di una telefonata decisiva della moglie, quando la più che avvenente Benedica Boccoli gli piomba in casa per sfuggire ai maneschi assalti del compagno di vita.

 

La Boccoli/Sunshine si presenta in abito succinto in un locale notturno protetta da una cabina di vetro e da un velo d’acqua: il cliente inserisce monete in un contenitore acquisendo il diritto di usufruire dell’esibizione….La Boccoli è una vera rivelazione per la spontaneità e la sicurezza con le quali affronta il palcoscenico ed esalta la sua bellezza, senza mai andare oltre le righe.

 


Sebastiano Somma, protagonista ultimamente di svariate fiction televisive, supera brillantemente la prova della dimensione del teatro di prosa: e con misurata calma controlla l’irruzione della bella Sunshine nella sua vita privata….Solo in ultimo cede alla forza della novità ed alla prorompente femminilità della donna, che subito gli aveva manifestato la sua disponibilità sentimentale.

Il Direttore artistico Enzo Moscato

A latere il Mastrosimone introduce la presenza di un terzo personaggio, affidato a Jacopo Venturiero, che dilapida reiteratamente denaro e vitalità fisica per godere della vista della spogliarellista. Magistrale la regia di Giorgio Albertazzi, che ha condiviso con gli attori i calorosi applausi del pubblico. Sebastiano Somma ha poi indicato in Sabrina Ferilli, presente in prima fila, la produttrice della pièce.

Benevento


Il secondo spettacolo in esordio al Festival di Benevento 2007 è stato, come dicevamo, Un eccesso di zelo di Manlio Santarelli, autore di rilievo nel panorama italiano di prosa degli ultimi decenni, ed esponente di quella che si può definire “Scuola napoletana” assieme ad Annibale Ruccello ed Enzo Moscato….Non a caso pochi mesi fa abbiamo rivisto a Roma al Teatro dell’Angelo la messinscena di Uscita d’emergenza, testo che a suo tempo (1980) gli ha procurato ampia notorietà.

 

Qui a Benevento Un eccesso di zelo si è avvalso della regia di Nello Mascia, grintoso interprete assieme ad Alvia Reale e Fernando Pannullo. In apertura di scena assistiamo all’accurata vestizione del protagonista, un suonatore di oboe, in procinto di recarsi alle rituali prove mattutine…..

Barbiero Corsetti


La moglie (Alvia Reale) è intenta al consueto lavoro alla macchina da scrivere: un quadro, si direbbe, di tranquilla attività quotidiana: improvvisamente la donna infrange l’atmosfera di borghese compostezza con la provocatoria rivelazione al marito di un ben congegnato tradimento! L’irruzione in scena dell’invadente suocero dell’oboista rimanda ogni possibile spiegazione ad un secondo momento…..E va detto subito che Fernando Pannullo in veste di padre della padrona di casa, vedo e afflitto da mille mali, fornisce una eccellente prova di teatro, rifinendo al meglio il personaggio del lamentoso Demetrio.

 

Rimasta sola Aurora, moglie dell’oboista Ivio oppressa dalla vita uggiosa che conduce, ma desiderosa di aria e di luce e di un orizzonte infinito, con fredda determinazione si porta sul balcone e a braccia levate si getta nel vuoto. L’orchestrale coinvolto misteriosamente nell’improvviso gesto della moglie Aurora ne patirà le conseguenze, diligentemente accudito dal generoso Demetrio……..L’autore è molto abile nel condurre una specie di gioco alla sopraffazione che si scatena fra i tre protagonisti: vale a dire l’inquieta Aurora, il padre Demetrio e l’arrabbiato oboista Ivio. Infine consapevole colpo di scena Santarelli mette tutti e tre su sedie a rotelle, giusta punizione per l’arroganza reciproca instaurata nel quotidiano rapporto dell’uno con l’altro.

 


Incisiva ed encomiabile la regia di Nello Mascia, che ha costruito con un risvolto di imperio il personaggio dell’oboista. Di grande interesse il lungometraggio proiettato al Palazzo Paolo V e volto a illustrare le varie messe in scena di La Classe Mortadi Taddeus Kantor: un testo che gli ha procurato fama mondiale tra il 1975 ed il 1980. Prodotto da CRT Artificio/Miliano e Centro  Documentazione Cricoteka/Cracovia.
Fernando Bevilacqua