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Arte paleocristiana

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L‘arte paleocristiana
tra Roma e Bisanzio

Nelle Gallerie di Palazzo Montanarini di Vicenza, sede della Banca Intesa San Paolo, è in corso fino al 18 novembre 2007,una grande esposizione con 90 pezzi che dimostrano il cambiamento dell’immagine dell’arte paleocristiana tra Roma e Bisanzio. Curata da Fabrizio Bisconti e Giovanni Gentili, ha un catalogo edito da Silvana editoriale.
Savina Fermi

Testa di Helios-Sol, primo trentennio del III secolo d.C.,
opus sectile dal Mitreo di Santa Prisca all'Aventino, Roma.
Roma, Museo Nazionale Romano

L’esposizione è inserita nel progetto museale che la Banca Intesa San Paolo, nella sua sede di Vicenza dove è conservata una delle più importanti raccolte di icone russe che sussiste in Europa, vuole inserire in quello che ha chiamato Percorso sacro.

Pavone bronzeo, Età adrianea,
dal cantaro della basilica costantiniana.
Città del Vaticano, Musei Vaticani


Con l’avvento del riconoscimento della religione cristiana da parte di Costantino, le raffigurazioni cambiano e prendono altri significati. Il sole diviene Cristo, il pastore diventa il Buon Pastore, ossia Cristo e un’altra raffigurazione cristologica è quella del pesce.

Grande piatto con scena dionisiaca,
vetro blu cobalto, diametro 41,2 cm; spessore 2,9 cm,
proveniente dagli scavi
di Albenga

Si abbandona il naturalismo di origine greco-romana , affinché le figure divengano più semplici e un messaggio per comunicare la nuova religione.

Testa di San Pietro, mosaico, 74 x 54 x 5 cm, proveniente dalla Basilica Ostiense, Roma. Città del Vaticano, Rev.ma Fabbrica di San Pietro


Agli Imperatori cristiani si aggiungono le figure del Cristo, di Maria e dei Santi, sino ad arrivare nel tempo, alla iconografia bizantina, in particolare con le icone.

Frammento di sarcofago con il mito di Prometeo, prima metà del III secolo d.C. marmo, 35 x 42 x 9 cm. Roma, catacombe di via Latina

La mostra si divide in 8 sezioni, partendo dalla fine del mondo antico. Qui, tra i molti reperti è la testa di Helios-Sol dei primi anni del III secolo d.C.

Valva di dittico con ritratto di imperatrice, avorio, 30,5 x 13,6 cm. Firenze, Museo del Bargello



Si passa poi alla nuova arte con i simboli e le immagini, tra le quali l’Affresco proveniente da Ostia antica, il Pavone di bronzo di età adrianea e dalla collezione Zeri, il mosaico con figura orante.

Ritratto di giovane uomo, 410 d.C. ca, marmo di Luni, alt 57 cm. Roma, Musei Capitolini

La III sezione è dedicata alla storia della salvezza, dove ci sono provenienti dai Musei Vaticani, due frammenti di sciamito (tessuto prezioso usato per paramenti) dell’VIII-IX secolo e una pisside in avorio con scene cristologiche del V secolo. Per le nuove idee figurative, da segnalare il Dittico detto del Patrizio in avorio e il mosaico con la testa di San Pietro del V secolo, nonché il vetro dorato con la raffigurazione di Sant’Agnese. Per l’arrivo all’arte bizantina non si può dimenticare la valva di pentadittico imperiale con figura femminile. L’ottava ed ultima sezione, è dedicata alle icone russe, tra le quali quelle della Banca Intesa San Paolo, con un Cristo in Maestà del XVI secolo e il Natale di Cristo del 1475. Tutte mostrano una vivacità di figurazione e di colori, pur nei diversi stili. Una mostra interessante.
Savina Fermi

Testa di Teodorico-Giustiniano, mosaico, VI secolo d.C.. Ravenna, chiesa di Sant'Apollinare Nuovo