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La collezione Longhi ad Alba

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La Collezione Longhi
in mostra ad Alba

La Fondazione Ferrero di concerto con la Fondazione Roberto Longhi, presenta a Alba città natale del grande studioso, 71 opere della sua collezione privata. La mostra è aperta fino al 10 febbraio 2008 e si visita gratuitamente. E’ curata da Mina Gregori e Giovanni Romano.
Emilia Dodi

Locandina della mostra

L’esposizione con le opere che di norma sono esposte nella Villa fiorentina Il Tasso, dimora che fu di Roberto Longhi e Anna Banti Longhi, quindi con collocazione di arredo,qui sono immesse con un percorso cronologico che va dalla fine del duecento al contemporaneo, in quanto al contrario di quanto si crede, lo storico dell’arte si interessò anche ai contemporanei.

Pietro da Rimini, Madonna col Bambino in trono fra i Santi Giovanni Battista, Agnese, Caterina d’Alessandria, Apollonia(?), altra Santa e quattro angeli, secondo quarto del XIV sec, tempera su tavola

Partendo da un ritratto del Longhi eseguito da Pier Paolo Pasolini, la mostra si sviluppa in sette sezioni, iniziando dai primitivi dei quali un nocciolo importante è dedicato ai bolognesi e ai riminesi. Tra le altre, qui troviamo Il Cristo in pietà di Vitale da Bologna, le due tavole di Simone dei Crocefissi e la Madonna con Bambino di Pietro da Rimini.

Caravaggio,
Fanciullo morso da un ramarro, 1594, olio su tela, cm 65,8 x 52,3


Si passa poi al tardogotico, molto studiato dal Longhi, con la Santa Caterina d’Alessandria e la Santa Lucia di Cristoforo Moretti, proseguendo poi con la sezione dedicata al ‘400, dove lo storico aveva riunito opere di varie regioni onde dimostrare le influenze e le differenze tra gli artisti.

Frà Galgario,
Ritratto di giovanetto in veste di pittore, quarto decennio del XVIII secolo, olio su tela, cm 77 x 63,5

Per il nord-ovest è l’opera Congedo di Cristo dalla Madre di Defendente Ferrari, artista che univa gli elementi compositivi del suo maestro lo Spanzotti, con influssi fiamminghi, cosa che si può notare anche nell’opera Beato Egidio del napoletano Colantonio, maestro di Antonello da Messina. Di cultura lombarda, anch’essa molto studiata dal Longhi, si può citare tra le altre, l’opera del Bergognone, Madonna con Bambino e per il centro della penisola, ci sono i pezzi di Apollonio di Giovanni e di Antonio di Benevento, quest’ultimo con il paesaggio romano del 1508.

Orazio Borgianni, Sacra Famiglia con Sant’Anna, 1615 circa, olio su tela, cm 96,5 x 79,8


Del pieno cinquecento dedicato agli artisti padani, non si possono dimenticare di Dosso Dossi, Ragazzo con canestro e le due opere di Lorenzo Lotto. Mentre per il manierismo di stampo fiorentino la scelta è caduta su due pezzi di Pier Francesco di Jacopo Foschi. Naturalmente il seicento è rappresentato alla grande se si pensa che Longhi aveva in collezione il celebre quadro del Caravaggio Ragazzo morso da un ramarro.

Gaspard Dughet,
Paesaggio roccioso,
secondo quarto del XVII secolo,
olio su tela, cm 84 x 104

Ma non meno importanti e studiati furono i caravaggeschi, di cui ci sono tele di Battistello Caracciolo, Mattia Preti con il Concerto a tre figure, Carlo Saraceni con Giuditta e la testa di Oloferne e altri. Questo secolo è rappresentato anche da Giovanni Lanfranco con il David e la testa di Golia, Guido Reni con la Madonna con Bambino e San Giovannino, il Baciccio con il Gruppo degli angeli musicanti, il Moncalvo, lo Scarsellino, Claude Lorrain, Gaspard Dughuet e altri.

Filippo De Pisis, Mazzo di fiori, 1932, olio su tela, cm 38 x 63


Il Settecento è dedicato agli studi che lo storico condusse sulle opere veneziane, con le tele di Pietro Longhi, del Traversi e di Fra’ Galgario. Del Watteau c’è l’olio su tavola, Cineseria.
L’amore del Longhi per il contemporaneo è certamente dedicato a Giorgio Morandi, di cui ci sono in mostra ben cinque Nature morte che partono dal 1924 al 1954. Tre opere sono di Carlo Carrà e una di De Pisis. E’ una bella mostra che è un excursus nella storia dell’arte e sugli studi compiuti da Roberto Longhi.
Emilia Dodi

Giorgio Morandi,
Natura morta, 1954,
olio su tela, cm. 31,2 x 36,3