Luigi Mussini a Siena
dal purismo a Ingres

E’ in corso a Siena in Santa Maria della Scala una grande esposizione dedicata all’artista ottocentesco, Luigi Mussini, che fu seguace di Ingres e promotore della cultura senese dell’epoca. In contemporanea è giunta a Siena un’opera di grande importanza per la città: di Pietro Aldi, Le ultime ore della libertà senese.
La mostra è a cura di Carlo Sisi e Edoardo Spalletti e resterà aperta sino al 6 gennaio 2008. Catalogo Silvana editoriale.
Emilia Dodi

Luigi Mussini: Autoritratto

Quest’esposizione propone l’intera produzione di Luigi Mussini, nonché opere di alcuni artisti coevi e del suo mentore Jean Dominique Auguste Ingres. Nel prologo si trovano gli autoritratti di Mussini e Ingres.

Luigi Mussini Eudoro e Cimodoce (Particolare)

La prima sezione inerisce il periodo del purismo e qui si trova la celebre opera Musica sacra della Galleria d’Arte Moderna di Firenze. Questo movimento ebbe altri adepti tra i quali Tommaso Minardi, promotore del manifesto purista unitamente a F. Overbech, che insieme ad altri fecero conoscere questa corrente figurativa che si rifaceva all’imitazione nazarena della pittura umbra quattrocentesca.

Jean Dominique Ingres Autoritratto


Nella seconda sezione, si vede come l’artista fosse influenzato durante il suo periodo parigino, dagli artisti che frequentava, come Flandrin e Gendron, ma soprattutto Ingres, il più importante fra questi, che fu direttore dal 1835 al1841 dell’Académie de France a Roma, dal quale l’artista ha tratto il suo rigore disegnativo.

Locandina della mostra

La terza sezione è tutta dedicata all’opera di Mussini, del periodo nel quale divenne direttore dell’Istituto di Belle Arti senese che, con il suo insegnamento, formò una vera Accademia europea d’arte ottocentesca, grazie al suo essere sempre rimasto in contatto con gli artisti francesi. Fece in modo che i suoi migliori allievi potessero frequentare Villa Medici e in particolare Degas, artista presente in mostra con la tela I giovani spartani, prestato dalla National Gallery di Londra. E’ da notare come lo stile di Mussini sia man mano, divenuto meno legato all’imitazione dei primitivi, come dimostra la tela Eurodoro e Cimodoce del 1855 e la pala inedita delle Sante Edvige e Isabella. La sezione successiva è dedicata alla pittura e scultura legate alle indicazioni neoraffaellesche, come si può notare nella scultura di Lorenzo Bartolini, La carità educatrice del 1824, che unisce elementi quattrocenteschi e canoviani. Ci sono inoltre due opere di committenza senese del fiorentino Giovanni Dupré, artista sostenuto da Mussini, nonché i ritratti di Antonio Ciseri, ritrattista di personaggi illustri e Antonio Puccinelli, artista seguace di Ingres che diede il meglio di sé nella ritrattistica. Le prime avvisaglie della cultura naturalistica e realistica, si notano nella quinta sezione. Mussini raggiunse il punto estremo della sua arte con il San Crescenzio del Duomo di Siena, ma alcuni suoi allievi, tra i quali Maccari, si avvicinarono al realismo.



A.Franchi restò fedele agli insegnamenti del maestro, e qui è il mostra il cartone per il pavimento del Duomo messo a confronto con altre opere, tra le quali i dipinti preparatori di Flandrin per la chiesa di Saint Germain-des-Prés di Parigi. L’ultima sezione è dedicata ai lavori dispersi dell’artista. Sono rappresentati due dipinti del Cimitero di Baden-Baden e alcune opere di artisti senesi di stile preraffaellita.

Luigi Mussini Odalisca

Una mostra che dà conto sia delle influenza che gli artisti francesi hanno avuto sull’opera di Luigi Mussini, sia di quanto egli abbia influenzato i suoi seguaci. In occasione di quest’esposizione il Comune di Roma, ha concesso in comodato al Comune di Siena uno dei più celebri dipinti dell’ottocento senese, Le ultime ore della libertà senese, dipinto realizzato da Pietro Aldi, che torna così nella città per la quale è stato dipinto.
Emilia Dodi

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Piero Aldi, "Le ultime ore della librtà senese"