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L’abbuffata di Mimmo Calopresti
alla Festa del cinema di Roma

Un mare stupendo, coprotagonista insieme a lenti bellissimi tramonti e a tutta una natura incontaminata, quella della Calabria, con un casto variegato e composito, dove accanto alle star, Gerard Depardieu, Valeria Bruni Tedeschi, Abatantuono e Frassica, ci sono quelli che il cinema lo faranno, ragazzi che per ora lo sognano e si devono fare le ossa. Stiamo parlando de L’abbuffata, la pellicola di Mimmo Colapresti presentata alla seconda edizione della Festa del Cinema di Roma nella sezione Fuori concorso.
Mariangiola Castrovilli

Mimmo Calopresti



Una commedia, cinema sul cinema che questo autore è tornato a girare in posti che gli sono più che familiari, a Diamante perla della costa calabra di una bellezza da sballo, dove a novembre sembra di essere ai Carabi, ma dove, purtroppo, il tempo scorre lento e costantemente uguale a se stesso, senza scosse né emozioni, infatti non succede mai niente …c’è però un gruppo di ragazzi che sogna una vita diversa, di liberarsi dalla quotidiana monotonia provinciale e di riuscire a fare un film, un modo per riscattarsi da questo limbo che sembra esserglisi incollato addosso come una seconda pelle, per trovare qualcosa di più entusiasmante, qualcosa che valga la pena di essere vissuto.

Locandina del film

Come nasce L’abbuffata?
Da un soggetto che un ragazzo iraniano Mahmoud Iden che ho conosciuto a Parigi, aveva mandato a Valeria Bruni Tedeschi, e dove avrebbero dovuto entrarci anche degli americani. Le trattative però andarono per le lunghe e Valeria che mi conosce bene, me lo spedì in Italia. Rimasi colpito da come Iden metteva in evidenza la spinta propulsiva e la forza che le persone tirano fuori in determinati frangenti”.

Mimmo Calopresti



Calopresti, perché  un titolo che ricorda Marco Ferreri sei un suo ammiratore .….?
Ho pensato ad un’abbuffata della vita, ecco, questo è forse l’unico legame con lui, uomo dal temperamento sanguigno. La mia abbuffata però è più artistica che gastronomica, anche se c’è un momento di festa e di convivio”.

 

Mimmo Calopresti

Dalle tue immagine viene fuori una nostalgia della tua terra, un desiderio struggente di imprimercelo nel cuore….
Infatti, mi sono ritrovato a pensare che per conquistare un po’ di benessere, un lavoro meraviglioso ed un po’ di felicità, avevo perso per molto tempo della mia vita  panorami e tramonti, colori e odori. Ho cercato di capire come riuscire a farcela  quando si è ragazzi a partire da lì, da quei posti di una bellezza che ti toglie il cuore ma così difficili allo stesso tempo, da qui luoghi dove non succede mai nulla oltre al solito maledetto modo di vivere e…sopravvivere”.

Nino Frassica e Gerard Depardieu in una scena dell' "Abbuffata"



E allora?
Allora ho pensato che c’è un momento nella vita in cui esiste solo il sogno, quello delle cose belle che si vogliono realizzare. Il sogno della bella vita. Così ho raccontato la storia di ragazzi che non sanno nulla, non chiedono nulla, non vanno al ministero per chiedere un sussidio per il film che vogliono girare, perché loro desiderano ardentemente fare cinema e, rincorrendo quel desiderio, pensano solo a come realizzare il loro sogno. Perché a me è successo. Ho fatto i film ed ho imparato da solo. Ho provato e ce l’ho fatta”.
Mariangiola Castrovilli

Mimmo Calopresti