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Julie Taymor alla festa del cinema di Roma

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Across the Uinivers
di Julie Taymor

Across the Univers di Julie Taymor è forse il film più bello e coinvolgente visto finora a questa seconda edizione della Festa del Cinema di Roma.
Per lo meno per tutti quelli che quegli anni, puntualizzati  e sottolineati dalla musica dei Beatles li hanno vissuti. Quelli che al termine dei 131 minuti, al riaccendersi delle luci in sala avevano gli occhi rossi e tiravano su col naso.
Mariangiola Castrovilli

Julie Taylor


Sequenza del film "Across the universe"

Il film che vede Evan Rachel Wood e Jim Sturgess protagonisti della storia d’amore di Jude e Lucy sullo sfondo degli anni ‘60, nel periodo della protesta contro la guerra in Vietnam, dell’esplorazione personale e del rock’n roll passando senza soluzione di continuità dai cantieri navali di Liverpool al Greenwich Village, dalla rivolta nelle strade di Detroit ai campi vietnamiti in cui morivano migliaia di ragazzi, il tutto raccontato in 33 splendide canzoni del celeberrimo gruppo di Liverpool , sempre presenti sull’onda della loro indimenticabile musica.

 

Abbiamo incontrato la regista Julie Taymor, molto attiva sia a teatro a Broadway – Juan Darien, Il re leone, che ha ricevuto due Tony Award, uno per i costumi e l’altro per la regia, facendo di lei la prima donna a riceverlo per una direzione di un musical e The green bird – che in cinema con La tempesta, Titus, Frida e adesso con Across theUunivers, che l’immaginifica creativa mente visionaria di Julie ha concepito perché voleva “indagare a fondo gli anni ’60, analizzando tutti gli aspetti delle canzoni dei Beatles, da quelle d’amore a quelle politiche in modo che musiche e film mostrassero oltre al microcosmo dei personaggi anche il macrocosmo degli eventi mondiali”.

Julie Taylor e Elliott Goldenthal


Sequenza del film "Across the universe"

Taymor, quanto hanno influito le sue notevoli esperienze teatrali  nel suo lavoro filmico?
Molto anche perché devi sempre trovare un equilibrio tra la forza che ti viene dai testi e quelle della messa in scena”.

 

 

Le difficoltà di un film in cui l’80 per cento è cantato….
Relative perché per la quasi totalità è stato registrato in presa diretta, cosa che non si fa mai nei musical di oggi. Magari c’è un po’ troppo rumore quando eravamo per le strade. Abbiamo fatto sei settimane di prove per essere poi pronti a girare, infatti una canzone difficile come If I fell è stata registrata in presa diretta senza nessuno scollamento tra recitazione e canto”.

 Sequenza del film "Across the universe"

Sequenza del film "Across the universe"

E le immagini computerizzate?
Poche in verità e  fatte al montaggio per ottenere l’animazione, come per esempio in I want you, girate, frantumate e animate con le  moderne tecnologie. Come avevo già fatto però in Frida e Titus perché voglio evitare a tutti i costi la troppa perfezione”.

 

Come nasce questo film, attorno alle canzoni o è dalle canzoni che prende corpo?
L’idea era che dovevano essere i testi  a raccontare la storia, il libretto e le arie  a dar vita alle emozione dei personaggi”.

 Sequenza del film "Across the universe"

Sequenza del film "Across the universe"

Lei però negli anni ’60 era solo un’adolescente, come ha potuto renderli così bene?
Lucy e Max, che sono fratello e sorella nel film, sono un po’ il ritratto di mio fratello e mia sorella più grandi di me, io sono Julia, la ragazzina che osserva gli eventi. In quel periodo sono stata testimone di cosa stavano passando i miei genitori con noi adolescenti, degli studenti dei college che partecipavano al movimento politico radicale, del reclutamento militare, senza dimenticare poi hippie e droghe. Io ero lì, non ero coinvolta ma osservavo”.

 

Non ha paura che il suo film possa essere considerato un po’ un inno alla nostalgia?
Non direi, visti che molti dei problemi degli anni ’60 sono ancora sul tappeto per molti adolescenti. Abbiamo voluto tradurre passione e sentimenti di quegli anni rendendoli più contemporanei possibile, perché le tematiche di questo film sono più o meno quelle odierne. Per accorgerci infatti di cosa ci sia di diverso oggi bisogna rivisitare costantemente queste storie e riflettere sul nostro presente”.

 Sequenza del film "Across the universe"


Che reazione hanno avuto vedendo Across the Univers Ringo Starr e Paul  McCartney?
Ringo è stato il primo a vederlo, gli è piaciuto molto, ovviamente, Mr Kite, il suo personaggio. Paul McCartney era seduto vicino a me durante la proiezione e devo dire che mi sentivo un po’ nervosa. Quando è passata All my loving ha cominciato a canticchiarla, per cui mi dicevo anche se alla fine mi dice che non gli è piaciuto, mi sarei  accontentata di aver sentito la sua voce in sordina, invece mi ha fatto i complimenti dicendomi che il film gli era piaciuto moltissimo”.

Ringo Starr

Non avrebbero potuto fare un cameo, come hanno fatto Bono, Joe Coker, Salma Hayek
Mi era venuta l’idea di chiederglielo, ma sarebbe stato rischioso per loro, per cui hanno preferito così”.

Joe Cocker al concerto
di Woodstock mentre canta
"With a little help from my friends"


Salma Hayek invece?
O beh, dopo Frida ama molto lavorare con me, per cui mi ha telefonato chiedendomi se avevo una parte per lei.  ‘Salma hai qualche anno in più dei miei protagonisti…’, ma visto che lei insisteva le dissi, ti va bene fare un’infermiera? ‘Un’infermiera ? Le voglio fare tutte’ e così è lei moltiplicata per cinque nella parte delle infermiere sexi”.
Mariangiola Castrovilli

Salma Hayek