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Die hard - Vivere o morire

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Die Hard - Vivere o Morire

Il celebre attore Bruce Willis torna a vestire i panni del detective John McClane su una sceneggiatura di Mark Bomback, basata su una storia scritta da lui e da David Marconi. Il copione, come al solito emozionante, pieno d’azione e umorismo, ha subito interessato l’attore che però ha posto la condizione che a dirigere il film fosse il regista Len Wiseman, che ha smussato il carattere eroico del personaggio rendendolo più reale.
Federica Di Bartolo

 

Ora il protagonista si trova a dover salvare la sua nazione da un pericolo nuovo, a lui sconosciuto di cui non capisce nemmeno le dinamiche, si trova ad essere un pesce fuor d’acqua.

 


E’un poliziotto vecchio stile alle prese con una tecnologia d’avanguardia dove non basta solo il confronto fisico, ma anche una certa abilità e dimestichezza con il digitale, inoltre è in un momento buio della vita, ha divorziato e la figlia Lucy non lo vuole fra i piedi: è un uomo solo.

 

Die Hard- Vivere o morirecostituisce il quarto ed ultimo capitolo della famosa saga iniziata nel lontano 1988 con “Trappola di cristallo” e proseguita con “58 minuti per morire –Die Harder” e “Die Hard –Duri a morire” in cui è salito alla ribalta il personaggio McClane.

 


Ora questo quarto poliziesco è basato su un ipotetico attacco terroristico alla struttura informatica degli Stati Uniti d’America. Tutto e tutti sono ora nel caos e non si trova alcun dettaglio digitale che porti alla scoperta di chi si cela dietro a questo atto delittuoso, l’America è in ginocchio, ma il cattivo di turno non ha calcolato la presenza di quella che per lui è una “mina vagante”: McClane.

 

Armato di tutto il suo coraggio e determinazione il poliziotto affronta la sfida a fronte alta e senza alcun potere speciale  o capacità soprannaturale si trova a dover salvare la pelle in situazioni davvero drammatiche, e non solo anche a salvare la sua adorata Lucy.

 


Al fianco di Bruce Willis si muovono attori come Justin Long ,Timothy Olyphant, Maggie Q, Jeffrey Wright, Mary Elizabeth Winstead ed il nostrano Edoardo Costa. E’ una pellicola ricca di azione con grandi e spettacolari effetti speciali, resi più realistici grazie al supervisore Patrick McClung che ha integrato le scene reali con il “CGI invisibile”.

 

Tra una capriola e l’altra, tra spari e manovre impossibili tornano a vivere nella figura di John McClane i grandi cowboy della storia americana che lottavano contro tutto e tutti per superare la frontiera.

 


L’impostazione stessa del film ricorda molto quella dei vecchi western con lui dalla pistola mai scarica che marcia contro i cattivi, ma al tempo stesso c’è la tendenza ad ironizzare e a scherzare su questi riferimenti, un esempio è quando il detective lancia la sua auto contro un elicottero in volo: “...avevo finito le pallottole!”.

 

Le risate sono garantite anche dal fatto che il mitico protagonista ora è più indolente, sempre stanco ma con la battuta pronta.

 


E’ un vero peccato che negli Stati Uniti al film sia stata data l’etichetta PG-13 ossia vietato ai minori non accompagnati, è una cosa molto strana dato che ad altre pellicole molto più violente e volgari non è mai stato applicato, così come ad alcuni video games.

 

Curiosità:
Molte scene d’azione soprattutto le più sensazionali sono state girate in enormi set creati dallo scenografo Patrick Tatopoulos, già famoso per “Indipendence Day – Il giorno dell’indipendenza”. I set non solo sono immensi ma sono stati indispensabili per alcune azioni come nella scena del trailer dove la berlina si capotta in aria verso McClane e Farrel.
Federica Di Bartolo