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Francis Ford Coppola
alla festa del Cinema
di Roma

Un’altra giovinezza, un film difficile con nessun aggancio ai suoi lavori precedenti quello che Francis Ford Coppola ha scelto per il suo ritorno al cinema a 10 anni di distanza da L’uomo della pioggia e presentato in anteprima mondiale alla seconda edizione della Festa del Cinema di Roma.
Mariangiola Castrovilli

Francis Ford Coppola



In questi dieci anni d’assenza dagli schermi si è trasferito da Los Angeles a San Francisco, perché “mi è sempre piaciuto allontanarmi dal centro delle cose” e si è dedicato proficuamente con i suoi a produrre vini, di cui alcuni veramente memorabili, per non parlare dello sparkling wine creato da sua figlia Sofia perché “in California siamo diventati i produttori più importanti sul mercato, anche se quelli argentini e cileni avanzano vertiginosamente”.

Francis Ford Coppola

Com’è stato tornare a dirigere?
Ho cercato due cose, ritrovarmi come scrittore e rifarmi un posto nel mondo del cinema. Non sono un regista d’intrattenimento, volevo fare qualcosa di più personale perchè ho sempre desiderato essere un cineasta autonomo. La genesi del film è stata piuttosto lunga, ero rimasto colpito dal libro dello scrittore rumeno Mircea Eliade e man mano che andavo avanti con la lettura ero sempre più eccitato e sempre più mi convincevo che potevo trasformarlo in un film, non l’avrei detto a nessuno ma sarei partito per realizzarlo”.

Francis Ford Coppola con gli attori Tim Roth, Alexandra Maria Lara


Cos’è che l’attirava in particolare?
Intanto la storia che mi riguardava da vicino. Come Dominic  il protagonista ero torturato e bloccato dalla mia incapacità di portare  a termine un lavoro importante. A 66 anni mi sentivo frustrato, da otto infatti non facevo un film. Le mie aziende andavano a gonfie vele non così però la mia vita creativa, totalmente inappagata”.

Francis Ford Coppola

E allora?
Ho cominciato a pensare che Un’altra giovinezza poteva essere il soggetto di un episodio di Ai confini della realtà, un vecchio professore a causa di un fulmine che lo colpisce, torna inspiegabilmente giovane e sfrutta il tempo in più che gli viene concesso per continuare la sua ricerca sulle origini  del linguaggio. Un soggetto da film a basso costo, che poi così basso non è stato e che mi sono completamente autofinanziato, respirando una libertà mai conosciuta prima. Così ho preso un quaderno e ho cominciato a buttare giù appunti. All’improvviso avevo di nuovo un traguardo e la speranza di raggiungerlo”.

Francis Ford Coppola


La scelta di Tim Roth per Dominic il protagonista?
Avevo bisogno di un attore di grande intelligenza, in grado di affrontare le molteplici sfide del personaggio, comprese le lunghissime ore di trucco per un ruolo che nel film deve avere dai 26 ai 101 anni. Quando ho incontrato Tim mi è subito sembrato simpatico e intelligente. Bravissimo sia come attore che come regista, con una grande conoscenza della fotografia e mi ha dato un grosso aiuto”.

Tim Roth

E’ stato facileinterviene Roth, estremamente casual in un paio di jeanz scoloriti, t-shirt nera e giacca grigio scuro, “quando Coppola mi mandò la convocazione per e mail e subito dopo il copione non ci volevo credere, pensavo che fosse  uno scherzo di dubbio gusto. Però sul set ero molto intimorito dal ruolo, mi sentivo addirittura terrorizzato anche se si trattava di interpretare un signore gentile e tranquillo,  ma io mi sentivo come un topolino al centro della scena”.

Tim Roth e Alexandra Maria Lara


Coppola è consapevole del terremoto che susciterà l’uscita di un film così ‘diverso’ come Un’altra giovinezza ?
La cosa non mi turba più che tanto. Il battesimo del fuoco l’ho già avuto in una ristrettissima visione privata a casa di George Lucas che ha una sala di proiezione con un enorme schermo ed una tecnologia invidiabile e Martin Scorsese che lo hanno molto amato, forse perché anche loro, pensano arrivati alla nostra età a film più personali, più vicini al senso del tempo e della vita. E poi quando ci si confronta con un tema così inusuale si ha bisogno di tempo per digerirlo. Spero solo che il pubblico lo trovi interessante, avrà tutto il tempo dopo per decidere se gli è piaciuto o meno.”
Mariangiola Castrovilli

Francis Ford Coppola