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II giornata della festa
tra retrospetive ed omaggi
ai grandi del cinema

Oggi ci piace cominciare con gli omaggi e le retrospettive che nella seconda edizione della Festa del Cinema di Roma saranno dedicati agli indimenticabili, ed ecco allora quello dedicato a Totò con la proiezione integrale e senza censura di Totò e Carolina con Anna Maria Ferrero diretto nel ‘55 da Mario Monicelli, a quello per Terence Malick, regista cult e autore de La rabbia giovane, I giorni del cielo, la sottile linea rossa che incontrerà il pubblico per parlare solo del cinema italiano.
Mariangiola Castrovilli

 



Si contina con Coppola, autore dopo 10 anni di Youth without Youth salirà sul palco anche la moglie Eleonor, che presenterà Coda: thirty years later, un documentario sul lavoro del marito, e poi quello per Sergio Leone, ricordato da Martin Scorsese che onorando la promessa fatta l’anno scorso proprio qui alla Festa del Cinema di restaurare opere che altrimenti andrebbero distrutte presenterà la copia restaurata di C’era una volta il west.

Francis Ford Coppola

Domenica 21 dalle 16 fino alle 24 la Festa rende poi omaggio a Bernardo Bertolucci in un omaggio lungo un giorno, con Gerard Depardieu che ha già anticipato che “Bernardo aveva solo 34 anni e per me sul set era come Victor Hugo. Io ne avevo 24 e Novecento era tutto”.
Extra, sezione diretta da Mario Sesti, ospiterà la retrospettiva dedicata alla Loren in una selezione che ne esalta il talento. E poi quella per l’Actors Studio dove Jane Fonda, Shirley Knight e Cloris Leachman esploreranno il contributo femminile al cinema americano.

Carlo Mazzacurati
e gli interpreti del film"La giusta distanza"


E poi ancora l’importante Focus sull’India, dove vedremo non solo cinema ma avremo modo di fare un’esperienza a tutto campo dalla letteratura all’arte alla musica di questo interessante e ricco continente. Retrospettiva importante anche per Raul Ruiz il cineasta cileno che oltre ad essere stato insignito di un importante premio in Campidoglio, riceve un omaggio in 46 film della sua lunga carriera.

Raul Ruiz

Omaggio anche a Gianni Minà con Cuban Memories in 6 lavori in digitale, da Un giorno con Fidel a Il Cile 40 anni dopo in una tre giorni al Filmstudio 80.

Carlo Mazzacurati


E veniamo al concorso dove abbiamo visto l’interessante lavoro di Carlo Mazzacurati moderno cantore della vita di provincia, con un noir ambientato sul delta del Po, una storia d’amore a…tre con risvolti drammatici che uscirà il 20 nelle sale.

Carlo Mazzacurati

La giusta distanza del titolo è quella che il navigato cronista Fabrizio Bentivoglio raccomanda a Giovanni, aspirante giornalista di tenere rispetto ai fatti che descrive ovvero ‘mai troppo lontano da sembrare indifferente, ma nemmeno troppo vicino, perché l’emozione a volte può “abbagliare”. Una storia a tre, dicevamo, quella di un meccanico tunisino, Hassan, di una maestrina abbastanza scafata da prepararsi ad un viaggio in Brasile nell’ambito della cooperazione e quella di Giovanni, appunto l’aspirante giornalista, coinvolti in un triangolo amoroso e  quando Hassan finirà in maniera troppo semplicistica nei guai, sarà Giovanni a doversi occupare dei resoconti sul giornale.

Carlo Mazzacurati


Mazzacurati, che importanza hanno i luoghi in cui ha girato?
Importantissimi ed anonimi allo stesso tempo. Ho girato sul delta del Po in un lembo di terra della pianura padana. Vede il luogo può assumere una grande importanza perché inserito in una piccola provincia, non nominata ma molto precisa, con una sua lingua, un suo modo di essere ma che immagino, spero, ognuno si possa riconoscere”.
Già, soprattutto nel disorientamento della provincia, così attuale di questi giorni….
Certo, mi interessava raccontare il profondo disagio che  una comunità, un territorio vivono di fronte alla modernità. Una società benestante che felice non è perché non trova un equilibrio nella nuova dimensione e dove non c’è cultura o dove ce n’è poca, è molto più evidente, matrimoni mandati all’aria, cellulari, internet, viaggi last minut in luoghi esotici, tutte cose che incidono violentemente nel vissuto quotidiano di questa terra”.

Il Principe Antonio de Curtis - Totò

E allora la giusta distanza qual è?
La risposta di Mazzacurati è quella di Giovanni, nel finale, in viaggio verso il futuro, ma noi non ve la riveliamo per non guastarvi il piacere di “vedere e riflettere su questo bel film”.
Mariangiola Castrovilli

Valentina Lodovini