Invasion

E tempo di interminabili remake, ma non guastano mai specie in questo splendido periodo cinematografico e in una settimana capitolina piena zeppa di uscite imperdibili. Era il 1956 quando il grande Don Siegel diresse uno dei più inquietanti film di fantascienza della storia del cinema, “L’invasione degli ultracorpi”. Ne seguirono altre versioni nei vari decenni, sino ai nostri giorni: “Invasion” per l'appunto, ne è l'ultimo capitolo. Il film, è ben diretto e soprattutto ben interpretato dalle due star Nicole Kidman e Daniel Craig.  Ne viene fuori, un' ottima pellicola di fantascienza da non perdere fino all’ultimo centimetro di pellicola.
Alessandro Gallippi

E tempo di interminabili remake, ma non guastano mai specie in questo splendido periodo cinematografico e in una settimana capitolina piena zeppa di uscite imperdibili. Era il 1956 quando il grande Don Siegel diresse uno dei più inquietanti film di fantascienza della storia del cinema, “L’invasione degli ultracorpi”.

Interpretato da Kevin McCarthy e persino dal leggendario e futuro regista acclamato Sam Peckimpah, questo straordinario film portava il genere fantascientifico su un altro piano mai affrontato sino ad allora.

Un medico californiano scopre che la sua città sta subendo un invasione di alieni, che pian piano, si insinuano nel corpo umano dei suoi cittadini durante il sonno come parassiti prendendone il posto.

Un invasione passiva, subdola, non certo quella fatta di navi stellari e guerre ultragalattiche alla “Indipendente Day”. Basta ricordare “La Cosa” ed “Essi Vivono”, di John Carpenter che rendono omaggio a questa pellicola.

“L’invasione degli ultracorpi”, rimane uno dei migliori film della fantascienza degli anni '50 che riflette non solo le angosce dell’epoca anticomunista, ma riesce senza nessun effetto speciale a coinvolgere lo spettatore basando la suspance solo sulla paranoia del medico californiano interpretato da un grandioso “Kevin McCarthy”, con un finale indimenticabile purtroppo ridoppiato malamente nella versione italiana.

Nel 1978 un altrettanto straordinario remake dal titolo “Terrore dallo spazio profondo”, vedeva nomi del calibro di Donald Sutherland, Leonard Nimoy (lo Spock di Star Trek), Jeff Goldblum, Robert Duvall, tornare di nuovo protagonisti della sceneggiatura del '56.

Nel film compaiono persino come attori, il vecchio regista Don Siegel nei panni del tassista e la guest-star Kevin McCarthy. Anche qui un finale indimenticabile con l’urlo di Donald Sutherland che pietrificò le sale di tutto il mondo. Seguì poi “Ultracorpi – L’invasione Continua” (1993) diretto da Abel Ferrara fino a quest’ultimo “Invasion”con Nicole Kidman e Daniel Craig.

Stavolta, dopo una gigantesca esplosione sui cieli di Dallas, lo Shuttle Patriot si frantuma in mille pezzi che cadono su tutto il territorio degli Stati Uniti. Ma una strana sostanza appiccicata ai rottami, ha resistito all’esplosione e chiunque vi entri in contatto sembra cambiare radicalmente.

La psichiatra di Wahsington Carol Bennell (Nicole Kidman), ascolta una paziente secondo la quale suo marito sembra essere diventato un’altra persona dal giorno alla notte. Man mano che i tumulti si susseguono, Washington dichiara al mondo che si tratta di una specie di influenza e quando le autorità iniziano a distribuire un vaccino, Carol, capisce che in realtà stanno iniettando nel popolo americano una sostanza pericolosissima.

Una specie di spora che attacca gli esseri umani durante il sonno e che li trasforma in persone prive di emozioni umane. Durante la notte, tutte le persone amate e conosciute, si trasformano in esseri con una sola missione, infettare e invadere la terra.

Anche questa versione leggermente aggiornata per i tempi che corrono, è ben diretta e soprattutto ben interpretata dalle due star Nicole Kidman e Daniel Craig. Anche qui la sceneggiatura calca la suspance secondo la quale non bisogna mai addormentarsi, pena un alieno che prenderà il nostro corpo.

Tratto dal romanzo di Jack Finney “The Body Snatchers” (L’invasione degli ultracorpi) e diretto dal bravissimo Oliver Hirschbiegel, nonostante i possibili paragoni con i suoi predecessori, “Invasion” tiene benissimo la “tenzone” con i suoi anzaini predecessori, aggiornandosi al punto giusto senza eccedere. Ne viene fuori ottimo film di fantascienza da non perdere fino all’ultimo centimetro di pellicola.
Alessandro Gallippi