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Transformers a Taormina 2007

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“Trasformers” presentato
al festival di Taormina 2007

L’eterna lotta tra il bene ed il male elevata alla spettacolarità più assoluta, distribuita su 135 minuti a bout de soufflcopyright, dove non riesci ad aprire bocca nemmeno se stai soffocando, un suono che ti rimbomba nel più profondo dello stomaco per vibrare poi in gola, effetti speciali a pioggia che provocano una tensione che si scioglie solo al 134 minuto, ecco gli ingredienti di questo segretissimo Transformers, una delle operazioni più segrete di questi ultimi tempi della Paramount/Dreamworks .
Mariangiola Castrovilli

 

Noi l’abbiamo visto dieci ore prima della grande anteprima mondiale al Teatro Antico, ma la sicurezza era degna di un volo verso mete considerate a rischio, telefonini spenti e sigillati, noi controllati minuziosamente col metal detector, alla ricerca di una macchina fotografica o di altri cellulari, e finalmente ci hanno fatto passare.

 

Trasformers, di quel fulmine cinematografico di Michael Bay, interpretato tra gli altri da Shia La Beouf, Megan Fox, John Turturro, Jon Voight e che uscirà in Italia il 28 giugno ed in America il 4 luglio, farà certamente la felicità di giovani e non, soprattutto dei fans dei Transformers, il cui primo estimatore è proprio il produttore esecutivo, Steven Spielberg che confessa di esserlo :“fin dai tempi in cui è nata la serie.

 

E non parlo dei giocattoli per i miei figli ma  di fumetti e giocattoli con cui io stesso giocavo a casa assieme ai miei bambini e da cui ero veramente affascinato. Sono sempre stato convinto che prima o poi la linea di giocattoli della ‘Hasbro’ si sarebbe ‘trasformata’ in un grande film”.

 

Ed eccolo allora il film in cui di due razze di robot alieni, gli Autobots (i buoni)ed i Dicepticons (i cattivi) si fronteggiano in una guerra mostruosa il cui trofeo sarà il futuro dell’universo.

 

Teatro della lora battaglia finale la Terra dove i cattivi hanno scoperto che l’unico ostacolo alla vittoria è Sam Witwicky (Shia LaBeouf), niente altro che un adolescente che si confronta con tutti i problemi della sua età, scuola, amici, macchine e ragazze.

 

Sam, inconsapevole di essere l’unico ed assoluto responsabile della sopravvivenza degli umani si ritroverà, assieme alla sua amica Michaela (Megan Fox), coinvolto nella lotta senza quartiere tra Autobots e Dicepticons. Il motto di famiglia ‘non c’è gloria senza sacrificio’ diventerà per lui qualcosa di più di 6 belle parole.

 

Pieno di citazioni, da Taxi driver a King Kong passando per ET, l’aitante regista Michael Bay ci dà dentro a fondo e si vede da ogni inquadratura, a volte inferiore al secondo, di questi velocissimi 135 minuti. Non bisogna dimenticare poi che Bay, che viene dagli spot pubblicitari, nel '95 infatti è stato nominato ‘Directors of guild of America’ come miglior regista pubblicitario dell’anno, ha firmato lavori come Bad boys, The Island, The rock, ed Armageddon, famosi per il montaggio più che serrato che evidenzia l’alta tecnologia ed un ritmo indiavolato.

 

Bay, lei è al suo terzo film d’azione…fantascientifica, cos’è che l’attira?
Sono affascinato dallo spazio, dall’incognito e dalla fantasia oltre che dall’elemento meccanico e robotico. Prima si iniziare a girare visualizzo a livello mentale un punto di vista atipico, inusuale che possa colpire il pubblico. Sono le immagini a guidarmi – spiega il regista - seguendo un  montaggio visivo, iconico”.

 

Ha avuto problemi nel girare questo particolare tipo di film?
“Non più che negli altri lavori. Qui bisognava rispettare chi aveva creato questi giocattoli fenomenali, ma io dovevo trasporli nel mondo reale con un inserimento molto più difficile. I robot di prima generazione erano rigidi, e non potevamo certo utilizzare l’uomo inarticolato fatto di morbida caramella di 'Ghostbusters'. Il nostro Optimus Prime si compone di 10.108 parti, ognuna delle quali si muove”.

 

Shia LaBeouf, di persona è ancor più giovane del Sam cinematografico e sorridendo ci racconta che anche per lui la prima auto è stata importantissima, “l’ho vinta ad una lotteria, era una Volvo e mi ricordo che spesi una piccola fortuna per equipaggiarla con uno stereo che credo costasse più della macchina stessa”.

 

Avrebbe mai immaginato di lavorare in un film da 145 milioni?
Assolutamente no, ed ero preoccupato di non deludere i numerosi fan di questo fantastico mondo di giocattoli. Il brutto è stato che i due cani feroci che mi rincorrono, incuranti degli ordini degli addestratori continuavano ad inseguirmi ferocemente per cui dovevo correre più di loro….e poi le scene più rischiose me le sono dovute girare in prima persona perchcopyright Michael, visto che mi pagava molto più degli stantmen ha voluto così….per cui sono pieno di cicatrici fisiche e…morali”.
Mariangiola Castrovilli