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La ricostruzione dello Stato nelle memorie di un prefetto |
In Ricostruire lo Stato (Laurus, Robuffo, Roma) Aldo Buoncristiano descrive con molta precisione l’atmosfera nella quale si trovò allorchĂcopyright cominciò a prestare servizio nell’apparato dirigente del Ministero dell’Interno, quando estreme erano le difficoltĂ materiale, a parte i riflessi psicologici e morali della disastrosa guerra. Carlo Vallauri |
La copertina del libro |
Mentre sovrabbondano le memorie di politici, molti dei quali tentano vanamente di far dimenticare le sciocchezze e le falsità da essi diffuse per anni, rarissime sono in Italia i casi di alti funzionari dello Stato disposti a rievocare le condizioni nelle quali si ritrovarono nell’immediato dopoguerra, a porre la loro opera a disposizione dell’Amministrazione. |
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La copertina del libro |
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E in Ricostruire lo Stato (Laurus, Robuffo, Roma) Aldo Buoncristiano descrive con molta precisione l’atmosfera nella quale si trovò allorchĂcopyright cominciò a prestare servizio nell’apparato dirigente del Ministero dell’Interno, quando estreme erano le difficoltĂ materiale, a parte i riflessi psicologici e morali della disastrosa guerra. |
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Si trattava di rimettere in piedi quel che la duplice occupazione militare straniera aveva distrutto ed occorreva essere nutriti di molta buona volontĂ per accingersi al compito in quelle circostanze. |
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Incaricato di compiti delicati, il valente funzionario riuscì a superare vicende tempestose con grande coraggio e impegno personale (e chi scrive queste note ricorda molto bene la sua competenza, il suo rigore e la sua disponibilità verso i colleghi più giovani, avendo avuto, proprio all’atto dell’assunzione nello stesso dicastero, la ventura di sostituirlo nella Direzione Generale Affari Generali e Personale, essendo stato egli chiamato a più alto incarico). |
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E proprio in virtĂą dei ruoli ufficiali ricoperti, negli ultimi anni in differenti funzioni, Buoncristiano ha avuto modo di verificare anche i rapporti intercorrenti tra potere politico e Amministrazione nel periodo specifico di trasformazione fondamentale della struttura pubblica. |
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Interessanti alcune sue osservazioni (p. e. sul caso Montesi) trovandosi egli all’interno degli apparati proprio allora, a torto, chiamati in causa dalla stampa sensazionalistica. Soprattutto quale più stretto collaboratore del Capo della Polizia, Vicari, era in grado di conoscere i fatti reali e non quelli immaginari. |
Virginio Rognoni |
Si guardi a quanto scrive sull’ordine pubblico, e sull’opera di soccorso per le calamità naturali. Poi Buoncristiano ha avuto modo di seguire l’ulteriore trasformazione degli organi statali con l’istituzione delle Regioni. E sono meritevoli di riflessioni le sue acute pagine proprio sulle riforme, a cominciare da quella della polizia degli anni '70. Altrettanto validi i suoi richiami della collaborazione attiva al Ministero dell'Interno con Cossiga e Rognoni, e poi al Ministero della Funzione Pubblica. |
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Virginio Rognoni |
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Resta così una testimonianza significativa, sintomatica, sincera di come l’amministrazione italiana si sia ricostituita dopo i disastri della guerra e poi sia andata incontro a mutamenti variamente interpretabili.
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La sua memoria resta viva in chi ha avuto occasione di conoscere ed apprezzare il poliedrico ed appassionato “funzionario” con tutti i caratteri simpatici, talvolta inquieti – come effetto delle circostanze in cui, come tanti altri funzionari, era costretto a lavorare – ma sempre generoso e di piena dedizione a quella che considerava una vera e propria “missione”, come in tempi andati si usava dire e praticare. Carlo Vallauri |
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La copertina del libro | |