Lo storico dell'arte e giornalista Philippe Daverio dal 22 maggio al 26 giugno prossimo, ogni martedì sera, intrattiene come nei raffinati salotti ottocenteschi, alcuni protagonisti della scena culturale ed imprenditoriale italiana da Oliviero Toscano a Beatrice Trussardi da Arturo Schwarz a Francesco Micheli da Sandro Chia ad Aldo Bassetti. Un Daverio mediatore, agitatore e provocatore, come nella più consueta delle tradizioni televisive. La kermesse si snoda tra le due città simbolo dell’arte e dell’industria: Roma e Milano,per un totale di sei appuntamenti in cui si affronterà il complesso mondo del “mercato dell’arte” in un intricato duetto tra magister ed acquirente. Vittoria Severini
Oliviero Toscani
Roma, 22 maggio, ore 19.30…si è aperta nella settecentesca location del Teatro Argentina, la conferenza con Philippe Daverio, Oliviero Toscani, Jannis Kounellis e Giuseppe Gallo dal titolo All’olio, al ferro o all’argento.
Giuseppe Gallo Merletto veneziano giallo, 2005 Olio, tecnica mista ed encausto su tavola 186,5x252 cm
In questo primo incontro si sono messe in scena le contraddizioni e gli aspetti diversi dell’arte contemporanea; si farà il punto sugli strumenti, i mezzi e le tecniche attuali notevolmente cambiate non solo rispetto al Cinquecento, ma anche in confronto a 30 anni fa. Ci si chiederà perchcopyright la fotografia vista non solo come ripresa oggettiva ma come un vero e proprio lavoro, oggi è considerata arte.
Roma, 29 maggio, ore 19.30…continua, nel sontuoso scenario di Palazzo Barberini, l’appuntamento con Philippe Daverio, Arturo Schwarz, Sandro Chia, Benedetta Bonichi sul tema New York caput mundi. Kaputt?
Arturo Schwarz
In questo appuntamento si è discusso sugli equilibri e sugli squilibri, sulla sudditanza europea davanti alla gestione anglosassone, sui mutamenti del mondo orientale. Si cercherà una risposta ai seguenti interrogativi: New York è ancora caput mundi?Gli equilibri sono così settoriali o si stanno creando nuovi poli di attrazione e di sviluppo del mercato, come Shangai?
Roma, 5 giugno, ore 19.30…si è svolto nel complesso monumentale di Castel Sant’Angelo, l’ultimo confronto romano tra Philippe Daverio ed i suoi ospiti Ovidio Jacorossi, Emilio Mazzoli e Annibale Berlingeri intitolato Collezionismo: istruzioni per l’uso (agitare prima): una messa a fuoco sulla nozione di “mecenate” e “mecenatismo” ed una ricerca sul mutamento del concetto di “collezione” e “collezionismo” dall’epoca del Cardinal Scipite Borghese ad oggi.
Benedetta Bonichi La collana di perle, 2002 Tecnica mista-carta 240x152 cm.
Milano, 12 giugno, ore 19.30...approda nella Fondazione Arnaldo Pomodoro, il salotto virtuale di Philippe Daverio con i suoi tre invitati Gaetano Pesce, Andrea Branzi e Gino Marotta. Argomento della dissertazione è l’Art design: un nuovo modo di fare ed intendere l’arte, la rivalutazione ed il conseguente acquisto di una fetta sempre più vasta di mercato.
Gino Marotta Oasi (Natura artificiale) Sculture in metacrilato 1968-73 "Naturale - Trasparent - Artificiale: 1960 to 2006" David Gill Galleries Londra ottobre dicembre 2006Gino Marotta
Milano, 19 giugno, ore 19.30...per il secondo appuntamento milanese Philippe Daverio incontra Beatrice Trussardi, Francesco Micheli e Aldo Bassetti nella quinta del Superstudio Più dove si cercherà di delineare il rapporto tra investimento e redditività sia in termine di immagine e comunicazione aziendale che in termini di capitale, non tralasciando ovviamente l’utilità da fruizione. Si tenterà anche di capire il recente allargamento della base di mercato, la volontà aspressa da una sempre maggiore quota di investitori e l’attenzione recente del mondo bancario.
Beatrice Trussardi
Milano, 26 giugno, ore 19.30... nella splendida scenografia della Triennale si chiude questa serie di appuntamenti che vedranno Gino di Maggio, Angela Vettese, Jean-Jacques Lebel condotti magistralmente da Philippe Daverio sul tema Non comprate l’arte, rubatela. La voglia di scoprire l’artista prima che diventi noto e accreditato al tal punto da far lievitare le sue quotazioni; il desiderio di entrare nella fucina del maestro, di rubare con gli occhi le sue creazioni,prima che la fama lo conduca verso la popolarità e la gloria. Vittoria Severini