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Inbetweenes

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Inbetweenes,
Artisti dei Balcani

Al Complesso di San Michele a Ripa a Roma, nella Sala Clementina, fino al 15 giugno 2007, c’è la mostra di arte contemporanea di artisti dei Balcani. Inserita nella Conferenza Internazionale organizzata a Roma dalla Banca Mondiale con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e di quello dei Beni e Attività culturali, è curata da Dobrila Denegri e Ludovico Pratesi.
Emilia Dodi

 

La mostra che è visibile nella Sala Clementina della eccezionalmente ben restaurata “Casa correzionale” del San Michele a Ripa, occupa le 20 celle e parte dello spazio al pianterreno, con le opere di 23 giovani artisti che hanno lavorato dalla metà del 1990 ad oggi. L’ispirazione dell’esposizione è data dal presentare una selezione a campione, di artisti balcanici dell’ultima generazione, che vivono in un universo di particolare condizione di incertezza, tra la vecchia dimensione e la nuova realtà.

 

Ben li qualifica il termine inglese che dà il titolo all’esposizione, “tra un luogo e l’altro, tra uno spazio e l’altro”. I Balcani dal 1980 ad oggi, terra di confine tra Orientee Occidente,vivono una trasformazione che in epoca di globalizzazione, è la porta che potrà far convivere questi due mondi. L’arte precede le intenzioni.

 

E’ sembrato quindi che collocare le opere dei 23 artisti presenti, nelle celle del carcere minorile, fosse emblematico per la proposta che i pezzi stessi, sino essi ironici, drammatici o di memoria, fanno per creare la nuova realtà collettiva europea. Molti artisti non vivono ormai più nei luoghi di origine e questo li ha portati a realizzarsi con metodi espressivi più attuali, come le istallazioni, le foto, e i video.Come ha scritto Dobrila Denegriessere “tra” è come essere in continuo stato di attraversamento irrequieto ma anche dinamico, incerto e allo stesso tempo risoluto.

 

Significa relazionarsi con di interrogativi che riguardano il senso appartenenza e valicare lo spazio tra le domande “da dove si viene” e in cosa ci si riconosce”. Emblematico sul pavimento è il prato a strisce verdi, istallazione che vuole significare i percorsi che si possono fare decidendo in andare avanti, senza esitare, camminando per una strada che porti con coerenza al traguardo.Ci sono artisti non conosciuti in Italia, ma anche artisti noti, come gli albanesi  Anri Sala che opera tra Berlino e Parigi e Adrian Paci che vive e lavora a Milano, presenti rispettivamente con il video Missing Landscape 2001 e il filmato su dvd Klodi 2005.

 

Per citarne solo alcuni, la mostra inizia con la stampa translucida Presentation 1996, dell’artista turca Ebru Ǒzsecen, emblematica della condizione della donna in Oriente.Now/Know You were the One del 2003, è una videoistallazione di Natalija Kijosevic. Il video di Daniela Kostova che vive e lavora a New York, Made In, fa intendere come la realtà delle cose muti in relazione a colui che le osserva. Dream House 2003 di Sejila Kameric è una videoistallazione della ripresa di una casa, che porta ad una dimensione di sogno, dove la casa stessa rappresenta un rifugio stabile per chi è costretto all’esilio involontario. Spazio permettendo, si potrebbe ancora continuare.
Tutte le opere sono emblematiche di un passato doloroso e di una speranza nel futuro migliore.
Emilia Dodi