“Il colore è il tasto, l'occhio il martelletto, l'anima è il pianoforte dalle molte corde. L'artista è la mano che, toccando questo o quel tasto, mette opportunamente in vibrazione l'anima umana” Vasily Kandisky.
Questo è l’obiettivo primario dell’opera artistica di Giampiero Malgioglio cioè quello di mettere in vibrazione l’anima umana attraverso la magia del colore. Per Malgioglio “i colori sono la luce e non entrano nella propria vita con leggerezza, qualche volta irrompono, sono contagiosi e possono indurti al dubbio che un pennello di un autodidatta possa veramente coglierli”. Già, perchcopyright Giampiero Malgioglio in arte Gmal è uno straordinario autodidatta. Malgioglio nasce a Roma nel '67 e giovanissimo si dedica al disegno e alla pittura ispirato dalle atmosfere romane e sostenuto dalla zia materna pittrice. Frequenta gli studi di alcuni artisti romani che lo convincono a partecipare alle prime mostre collettive, un dato questo che gli rafforzerà l'impegno per la pittura.
Dedica molto tempo alla lettura dei percorsi artistici di artisti come Attardi, Dorazio e Afro. Quest'ultimo lo influenza particolarmente fino a fargli abbandonare il tratto figurativo alla fine degli anni '90. Da allora la sua ricerca è incentrata sulle masse materiche e l’armonia del colore.
La prima mostra personale è promossa nella città di Catania e curata da Vittorio Pizzolato autore teatrale con la passione per l’arte il quale, attratto dalle composizioni di Giampiero Malgioglio gli organizza una mostra al circolo della Stampa di Catania.
Non a caso Catania viene scelta come prima sede espositiva in quanto lo stesso Giampiero Malgioglio ha trascorso i primi anni a Catania.
Nel 2000 partecipa ancora ad una esposizione collettiva tenutasi a Roma al Museo Garibaldino di Mentana. Si susseguono altre partecipazioni collettive fino al 2003 quando presso la Galleria d’arte Al Cinque di Roma viene presentata una mostra personale.
Nel 2004 viene invitato a Caracas a tenere presso la Fundacion Museo de Arte Metropolitano una mostra collettiva.
Il 2005 lo vede ancora a Catania presso la Galleria Margutta per una mostra personale. Il 2006 lo vede protagonista in Svizzera in diverse tappe espositive. Le personali sono tenute alla Galleria d'arte La Fontane du Rhone di Ginevra e alla Galleria d'arte di Grancy Iam InterArtMania di Losanna. Ancora a Berna presso le sedi espositive dell'Hotel Ambassador viene invitato a tenere una mostra personale dalla quale nasce un rapporto di collaborazione artistica col mercante d'arte Pierre Courvoisier. Attualmente vive e lavora a Roma.
Elenco delle mostre di Giampiero Malgioglio:
2006 Expo Fiera Arte, Catania Collettiva “Dalla Pop Art ai percorsi contemporanei” presso la Galleria Micro Partecipazione alla Fiera Internazionale “Arte e Pittura” presso la Galleria Mediart, Viterbo Personale presso la Galleria La Fontaine du Rhône, Ginevra
2005 Personale presso lo Studio d'Arte Croma, Roma Collettiva presso la Galleria Margutta, Catania Personale presso la Galleria De Gerais, Manaus Partecipa alla trasmissione “I Fantastici 5”- La 7 con le proprie opere per 6 puntate
2004 Collettiva “Corrientes” presso la Fundaciòn Museo de Arte Metropolitano, Caracas Personale presso il Museo Garibaldino, Mentana, Roma Collettiva presso lo Studio d'Arte Croma, Roma
2003 Collettiva presso il Castello Orsini, Fiano Romano Personale presso la Galleria d'arte Al 5, Roma Collettiva presso il Museo Garibaldino, Mentana, Roma Collettiva “Premio Canova” presso il Comune di Roma, Roma
2002 Collettiva “Arte e Castelli”, Narni, Roma
2000 Collettiva premio “Giovanni artisti” presso il Comune di Mentana, Roma
Hanno scritto di lui:
Prof. Gabriele Simongini (docente all'Accademia di Belle Arti di Roma): “Giampiero Malgioglio è percorso da un “sacro” fuoco, da un’ammirevole ansia creativa ma l’arma segreta dei suoi prossimi passi dovrà essere invece quella della quiete riflessiva, della rinuncia alla fretta eccessiva, del continuo aggiornamento e approfondimento culturale. Ce ne sono fin troppi in giro di artisti-meteore che appaiono fragorosamente per finire poi nel silenzio del fallimento. Oggi, più che mai, è sacrosanta la strategia dei “tre passi avanti e due indietro” sotto le insegne della coscienza storica della forma. E Giampiero Malgioglio intende seguire proprio questa strada.”;
Prof. Javier J. Rodrìguez-Leonardis (critico e collezionista): “Paradossalmente, l'essenza dei nostri giorni si sposta in periferia, il centro diventa mero oggetto di osservazione, l'urbe dal suo contorno, la vita agitata e frenetica delle città vista dai suoi confini. L'artista metropolitano gioca questo ruolo di osservatore, cerca un personaggio nella folla, lo vive, lo interpreta e poi lo osserva da lontano. Giampiero Malgioglio ha uno splendido studio nella periferia nord di Roma, una piccola fabbrica di personaggi eccentrici quali sono i suoi quadri, in tecniche varie, preparati con action painting, una danza mistica che da vita a tonalità irrepetibili che seducono la tela e ipnotizzano l'osservatore. Codici bulicanti di vita e facili da interpretare, pronti a portare gioia all'ambiente che li ospita...";
Dott.ssa Rosanna Assisa (critico d'arte): “L'arte di Giampiero Malgioglio è espressione pittorica pura. Pur essendo artista moderno e metropolitano, riesce nelle sue tele ad utilizzare la forza del colore in modo così incisivo, da ricordarci l'impatto che ebbe la pittura degli impressionisti nel dipingere "en pleine air". Egli non perde di vista il nuovo modo di captare la vita e l'arte nella nostra frenetica società. Guardare un suo quadro significa perdersi nel colore, esserne rapiti cognitivamente e sensorialmente. Come la luce dei suoi colori è riuscita ad entrare nella sua vita, così egli è riuscito attraverso le sue tele a farci partecipi di una così particolare esperienza e forse, il fatto di essere autodidatta e quindi "puro" gli ha permesso di vivere e farci vivere l'esperienza di un suo quadro.”
Emilio Conciatori (artista – pittore): “Malgioglio conosce Paul Klee, i murales messicani, l'arte metafisica, surreale, astratta, ma lui genera il tutto in una nuova forma poliedrica e multiforme che è poi il brodo primordiale... da dove nasce la vita. Da lì attinge per creare la sua arte, un arte senza confini e senza remore, che si getta nella vita con entusiasmo e ardore che raramente mi è capitato di vedere. Grazie Giampiero per credere ancora nell'arte come forma di vita e non solo come opera ripetitiva priva di ogni significato.”
Marco Fiaschi
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