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Arte sacra futurista a Londra

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Arte Sacra Futurista
a Londra

Dal 26 settembre al 23 dicembre 2007, sempre all’Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra, c’è ancora una mostra sul Futurismo che esplora la Pietà, il Pragmatismo e lo Spiritualismo dell’arte sacra di questa corrente. Curatori ne sono Massimo Duranti, Renato Miracco e Christopher Adams con catalogo Cangemi editore.
Anna Camia

Giacomo Balla Form-Spirit-Transformation 1917

Un’ulteriore mostra sul Futurismo è ospitata all’Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra con la variante che i firmatari del Manifesto dell’Arte Sacra Futurista, si erano interessati all’evoluzione di questa corrente in materia religiosa.

Gerardo Dottori Madonna and Child, 1924

Tra questi i più importanti furono Fillia (1904-1930) e Gerardo Dottori (1884-1977), non escludendo però la partecipazione tra gli altri, di Giacomo Balla e Depero firmatari, al tempo, della “Ricostruzione futurista dell’Universo”, di Mino delle Site del quale si è vista di recente una bella retrospettiva a Roma, di Fillia fondatore del movimento futurista del Piemonte e dell’elegantissimo Ernesto Thayat, celebrato due anni or sono al Mart di Rovereto.

Vittorio Tommasini Blasphemy, 1927

Per Fillia ci sono in mostra ben sette opere tra le più importanti dedicate all’arte sacra e cinque di Gerardo Dottori, tra le quali la celebre Crocifissione. Il catalogo generale di Dottori è stato editato nel 2006.

Luigi Colombo Nativity - Death - Ethernity, 1931

La mostra comprende circa 45 pezzi di quelli che negli anni ’30, fecero la vera dichiarazione sull’Arte Sacra Futurista che all’anticlericalismo dei primi anni, opponeva una professione di fede verso la spiritualità in ambito psicologico e metafisico.

Mino delle Site Genesis, 1932

Il cambiamento di rotta fu certamente dovuto alla speranza di poter riformare la religione cattolica negli anni ’20, ma anche all’interesse intellettuale sfociato nel 1931, nella pubblicazione del celebre manifesto. La mostra ripercorre tutta l’evoluzione di questa branca del futurismo partendo dal 1916 con la scelta di Marinetti nei confronti della “religione della velocità” come nuova religione e morale, passando agli anni ’20 con l’avvento del fascismo, per arrivare agli anni ’30 dello scorso secolo, praticamente a conclusione del movimento stesso.

Alessandro Bruschetti Resurrection, 1933

Una mostra interessante che esamina la dimensione sociale, politica e ideologica delle scelte che gli artisti hanno fatto in quegl’anni.
Anna Camia

Guglielmo Sansoni The Last Supper, late 1940