Alison Eastwood a Toronto

E’ carina, elegante, impertinente e niente affatto succuba del padre. Oddio, chiamarsi Eastwood non è stato facile, ma Alison ha una tempra di ferro ed un caratterino non propriamente…arrendevole. D’altra parte nei suoi 35 splendidi anni di cose ne ha fatte, a cominciare dai camei girati col padre a soli 8 anni (Bronco Billy) e a 12  (Tightrope), per poi passare al dorato mondo della moda in Europa sfilando per i più rinomati stilisti, e tornare poi a recitare, magari ancora col padre nel ‘97 in Potere assoluto o Nel giardino del bene e del male e via poi con la televisione che a dire il vero non l’intriga più che tanto, ed una trentina di film con buon successo personale.
Mariangiola Castrovilli

Alison Eastwood

Recitare  però le va un po’ stretto per cui non si limita a fare solo l’attrice, ma diventa anche produttrice, così nel ’95 mentre fa il produttore associato per Don’t tell sente nascerle dentro la voglia di piazzarsi dietro la macchina da presa per vedere l’effetto che fa… soprattutto da quando sta curando, sempre come producer, Rails & Ties progetto che coccola più di una chioccia, niente affatto desiderosa di vederlo realizzare da qualcun altro .

Cominciate a tirar fuori i fazzoletti perché Rails & Ties è un  film molto commovente che esamina da vicino e senza falsi sentimentalismi la morte e chi deve morire, in questo caso la bravissima Marcia Gay Harden, che qui interpreta un’infermiera che ha appena scoperto di avere un cancro all’ultimo stadio.

Forte e coraggiosa cerca disperatamente di dividere i suoi ultimi giorni con suo marito (un superbo Kevin Bacon) conduttore di treni che non riesce invece ad accettare l’idea di questa morte imminente.

La storia si complica quando il treno che sta conducendo investe – per sua scelta ragionata – una persona contro centinaia di passeggeri - la macchina che si trova davanti  sulle rotaie. E si complica ancor di più quando l’orfano della suicida, perché di suicidio si tratta, va a trovarli. Non vi raccontiamo di più perché è un lavoro che vi resterà dentro  per cui dovete vederlo con i vostri occhi .

Per essere una regista esordiente Alison Eastwood firma con uno stile tutto suo particolare un buon film sottolineando e mettendo in risalto la bravura della Harden e di Bacon, per non parlare di quella del ragazzino orfano Miles Heizer che abbiamo trovato strepitoso in una parte difficile senza  mai scadere nel lacrimoso.

Abbiamo incontrato Alison al 32° TIFF, dove ha accompagnato il suo Rails & Ties con cui è partita alla grande, ma si può decidere di diventare regista perché ossessionati da un progetto?
“Che devo dirle io lo vedevo già nella sua interezza” esordisce disinvolta la bionda figlia di Clint, “così decisi di buttarmi nella mischia perché se qualcuno doveva buttare tutto all’aria, bè quella allora dovevo essere io”.

Un padre come il suo, con un Oscar all’attivo e tanti bellissimi film avrà senz’altro pesato nel corso della sua vita….
“Bè, se non altro ha sviluppato il mio senso dell’umorismo, altrimenti avrei dovuto strapparmi i capelli… per quello che riguarda invece Rails &Ties mi ha dato suggerimenti  da padre come ‘prendi le vitamine, dormi molto e circondati di un team in gamba’. Consigli che ho preso alla lettera, anche perché sono cresciuta con buona parte della troupe del mio film, tutta gente che conoscevo benissimo , come anche Kevin e Marcia con cui avevo addirittura lavorato quando giravamo Mistic River”.
Mariangiola Castrovilli