Cronaca di un genocidio dimenticato dalla storia. “La masseria delle allodole” di Antonia Arslan
Epopea di uno dei più grandi genocidi della storia, quello del popolo armeno, La masseria delle allodole, bellissimo romanzo di Antonia Arslan pubblicato da Rizzoli Editore, racconta la recente diaspora che ha condotto questo popolo a disperdersi nel pianeta fra il colpevole silenzio del resto del mondo. Danila Bigazzi
La copertina del libro
Epopea di uno dei più grandi genocidi della storia, quello del popolo armeno, La masseria delle allodole, bellissimo romanzo di Antonia Arslan pubblicato da Rizzoli Editore, racconta la recente diaspora che ha condotto questo popolo a disperdersi nel pianeta fra il colpevole silenzio del resto del mondo. “Prendemmo la strada sotto i portici per andare dal Santo. Era il 13 giugno, il giorno del mio onomastico. Pioveva e io non volevo muovermi, ma il nonno Yerwant, il patriarca a cui nessuno disobbediva, aveva detto: “ È ora che la bambina conosca il suo santo!”. Sono i primi ricordi di una sopravvissuta che racconta con la serena rassegnazione l’inevitabile, lo sgretolarsi improvviso di un mondo articolato, accogliente, vivace. Uomini armeni svettare dall’alto dei loro cavalli come cavalieri dell’Apocalisse, nuovi crociati in difesa delle loro tradizioni e dei loro diritti, tagliuzzati a colpi di sciabola, affogati in fiumi di sangue.Il misterioso rituale della morte viene negato dalla frenesia dei massacri.
Antonia Arslan
Zio Sempad è solo una leggenda, per noi: ma una leggenda su cui abbiamo tutti pianto…“La gente” usava dire “non aspetta mica che finiamo la partita prima di morire. Noi intellettuali armeni dobbiamo dare l’esempio, di precisione, di aggiornamento, puntualità. Se no, perché abbiamo studiato?”. Intanto scoppia la guerra nel 1915 e bisogna agire; non c’è spazio per la tristezza o per la paura ma solo cose da fare e in fretta. Cominciano omicidi, atti di sciacallaggio, torture e stupri: l’imperativo categorico è fuggire. Degli uomini non c’è più traccia. Qualcuna delle vecchie ha detto che sono stati visti, in colonna, mentre venivano accompagnati da soldati armati di baionette….. Il popolo armeno si sposta capeggiato da donne coraggiose e disperate, come una mandria spaventata sempre più stanca, sempre più macilenta, un rumore di passi, centinaia di passi, che continueranno a rimbombare nelle teste e nel cuore di molta, troppa gente.
Gli armeni hanno famiglie in ogni luogo ma non un luogo dove sentirsi a casa. Accompagnati in questa forzata transumanza da una continua straziante nostalgia, continuano nella speranza di potersi finalmente fermare e dimenticare.Antonia Arslan riscopre la sua identità armena dopo aver collaborato ad una raccolta di testimonianze di sopravvissuti al genocidio e tradotto la poesia di Daniel Varujan. La masseria delle allodole,pubblicato nel 2004, è il suo primo romanzo, vincitore di numerosi premi. Da quest’opera è stato tratto il bellissimo film di Paolo e Vittorio Taviani interpretato da Paz Vega, Moritz Bleibtreu, Alessandro Preziosi e Angela Molina. Danila Bigazzi
La masseria delle allodole Antonia Arslan BURextra Rizzoli pagg. 233 prezzo: 10,00 euro