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A Brescia il Van Gogh intimo

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A Brescia il Van Gogh intimo

Nel Museo di Santa Giulia la mostra autunnale è dedicata quest’anno al Van Gogh più intimo e meno conosciuto, con opere su carta che provengono dal Kröller-Müller Museum di Otterlo. E’ curata da Marco Goldin che ha unito alle opere del maestro anche pezzi di altri pittori, sino al contemporaneo, sempre appartenenti al museo olandese.
Emilia Dodi

Vincent van Gogh, Il giardino dell'ospedale a Saint-Rémy, 1889, olio su tela, cm 91,5 x 72. Kröller Müller Museum, Otterlo  

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Ci si può domandare il perché di una mostra su Vincent Van Gogh dopo quella grandiosa tenutasi nel 2005-2006, ma è stato chiarito che questa inerisce i disegni e gli acquerelli tutti provenienti dal museo di Otterlo, museo solitamente meno visitato di quello di Amsterdam. Nonostante le esposizioni bresciane non sempre mettano in accordo i critici,  sta di fatto che sono molto amate e frequentate dai media. Questa è la più nutrita esposizione dedicata all’attività di disegnatore del maestro e raccoglie in cinque sezioni tutto il percorso lavorativo, dal periodo di Borinage e Bruxelles, al soggiorno all’Aia, a Drenthe, a Nuenen e infine Parigi e Arles.

Vincent van Gogh, Roseto in fiore nel giardino dell'ospedale, 1889, olio diluito e inchiostro su carta vergata, cm 61,4 x 46,7. Kröller Müller Museum, Otterlo  

La sesta sezione riunisce anche opere di altri artisti  della collezione che nel 1935 Helene Kröller-Müller donò allo Stato olandese. E’ nel 1880 che Van Gogh decide di dedicarsi all’arte, in Belgio, nella regione mineraria di Borinage, ove era andato come predicatore laico, iniziando a copiare i grandi maestri e Millet.

Vincent van Gogh, Donna che cuce, 1881, gessetto nero e acquerello opaco su carta vergata, 62 x 47,2. Kröller Müller Museum, Otterlo

Recatosi poi a Bruxelles, dove fa amicizia con il pittore Van Trappen che lo spinge verso la figura e gli insegna le leggi della prospettiva, va poi a Etten.  Incomincia a disegnare dedicandosi al sociale, prendendo a modello i ceti più umili.

Vincent van Gogh, Vecchio che soffre, 1882. Matita, pastello nero e acquerello bianco opaco su carta acquerellata. Kröller Müller Museum, Otterlo  

Nel 1881 è all’Aia dove nel 1882 impiega, con qualche difficoltà. i colori e si concentra sul disegno da modello, ma anche su vedute di città e villaggi, per impratichirsi nella prospettiva dove è ancora incerto.

Vincent van Gogh, Donne che raccolgono patate, 1885, olio su tela, cm 31,5 x 42,5. Kröller Müller Museum, Otterlo

Ma all’Aia è deluso dall’ambiente artistico, accademico e selettivo. A questo proposito in una sua lettera al fratello Theo nel 1882, scrive:” Mi addolora che i miei rapporti con gli altri pittori siano così freddi e che, come ti ho scritto prima, non ci si possa sedere amichevolmente attorno alla stufa……”
Nel 1882 riprende a disegnare in bianco e nero con il pastello litografico che gli consente una maggiore variazione nelle tonalità dal nero al grigio, ottenendo effetti più naturali, e nel 1883 dopo i tre mesi a Drenthe, dove disegna soprattutto paesaggi, si sposta a Nuenen, tornando ai soggetti figurativi. In questo periodo, particolarmente proficuo, crea ben 250 pezzi che mostrano il progredire della sua arte.

Vincent van Gogh, Contadino con zappa, 1885, gessetto nero su carta velina, cm 43,6 x 32,8.Kröller Müller Museum, Otterlo  

Si rifà a quanto osservato da Delacroix, il quale asseriva che “ per ritrarre una figura non si deve partire dai contorni, bensì dal nucleo centrale. Molte opere ritraggono: zappatori, spigolatori e raccoglitori di patate, ( foto 6) che sfoceranno poi nel suo capolavoro pittorico del 1885, I Mangiatori di patate. Van Gogh sosteneva che”ritrarre il personaggio contadino in azione è il nocciolo stesso dell’arte moderna.”

 

Vincent van Gogh, Donne nella neve che portano sacchi di carbone, 1882, carboncino, acquerello opaco e inchiostro su carta velina, cm 32,1 x 50,1. Kröller Müller Museum, Otterlo

Nel 1886 raggiunge il fratello a Parigi e sono due anni di felicità. Qui scopre la magia del colore realizzando numerose vedute ad acquerello.

Vincent van Gogh, Campo di frumento recintato, 1889, gessetto nero, penna rossa e inchiostro, acquerello opaco bianco su carta vergata, cm 47,5 x 56,6. Kröller Müller Museum, Otterlo  

Nel 1888 è ad Arles e si fa ricoverare all’ospedale di Saint-Rémy dove nei giardini, trova ispirazione per i suoi lavori e nel 1889,migliorato in salute, recandosi nella campagna circostante,  crea bellissimi disegni. La Collezione Kröller-Müller contiene anche opere importanti che sono in mostra, della pittura dell’800 e ‘900, pre-impressioniste, impressioniste e postimpressioniste, unitamente a pezzi di avanguardia, come quelli di Juan Gris e Piet Mondrian. L’esposizione resterà aperta sino al 25 gennaio 2009. A Marsiglia nello stesso periodo, c’è la mostra che parla delle reciproche influenze tra Adolphe Monticelli e Vincent Van Gogh, le cui opere, quest’ultimo, aveva visto presso il fratello Theo a Parigi.
Emilia Dodi

Vincent van Gogh, Autoritratto, aprile - giugno 1887. olio su cartone, cm 32,8 x 24. Kröller Müller Museum, Otterlo