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La cinematografia francese al Festival di Toronto

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La cinematografia francese
al Festival di Toronto

49 film tra produzioni e coproduzioni sono l’importante vetrina francese allestita per questo 33° Festival di Toronto tanto che John Kockman, direttore esecutivo di Unifrance per gli Usa ha ammesso compiaciuto che “Solo un festival come questo poteva mettere insieme una tale scelta di lavori e registi francesi di oggi. Sul tappeto rosso però non solo  autori già affermati ma anche la nuova generazione di registi di pellicole commerciali a grande budget”.
Mariangiola Castrovilli

   

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Ecco allora in ranghi compatti Jean Francois Richet e Vincent Cassel, rispettivamente regista e attore di Nemico pubblico numero uno, parte prima,Isabelle Huppert ed Rithy Panh regista di Sea Wall, dopo aver presentato Home a Montreal ed una fugace apparizione a Venezia, Cristine Scott Thomas con IL y a longtemps que je t’aime, Olivier Assayas con L’heure d’été, Amos Gitai con Più tardi capirà e Agnes Varda con Plages d’Agnes, Pointe- courte, tanto per citarne alcuni.

Sequenza del film - Plages d’Agnes  

Al secondo giorno di Festival vi consigliamo il bel film di Olivier Assayas L’heure d’été, la rappresentazione perfetta di quello che succede nella vita di tre figli ormai adulti quando all’improvviso muore la madre che ha ereditato dallo zio un’eccezionale collezione d’arte del 19° secolo.

Sequenza del film - Pointe- courte

La signora vorrebbe che la bella proprietà e la collezione restasse in famiglia ma, conoscendo bene i suoi figli sa che la casa ed i tesori inestimabili che contiene saranno venduti.

Sequenza del film - L'heure d'été  

Alla resa dei conti i figli Adrienne (Juliette Binoche) rinomata stilista in America, Frederic (Charles Berling) economista e professore universitario a Parigi e Jérémie (Jérémie Renier) dinamico uomo d’affari in Cina dovranno arrendersi alle esigenze di vite ormai separate, non senza prima però essersi confrontati con la fine della loro infanzia ed i ricordi di un futuro diverso da quello che avevano immaginato.

Sequenza del film - L'heure d'été

Dopo la saga Les destinees Assayas riporta sullo schermo tre generazioni, perché gli interessa  la dinamica interna delle relazioni  familiari, per trasporle in un altro contesto rimanendo nel reale.

Sequenza del film - L'heure d'été  

Anche se il rapporto con la mia famiglia non è quella del film e inevitabile che ci siano note autobiograficheha spiegato qualche tempo fa il registac’è una differenza tra il film che ho scritto e quello che ho realizzato perché do molta libertà agli attori lasciandoli arbitri di inventare il loro personaggio, e di portare anche le loro esperienze personali sul set”.

Sequenza del film - L'heure d'été

Quando si ha a che fare con un soggetto semplice ed universale ognuno contribuisce con qualcosa di autenticamente vero. Detto questo mi sembra di non aver mai fatto un film sulla famiglia come L’heure d’été anche perché Les Destinee l’ho tratto dal romanzo di Jacques Chardonne, per cui è più il suo mondo che il mio”.

Sequenza del film - L'heure d'été  

In quanto a Charles Berling con cui è arrivato alla terza collaborazione Assayas ha sottolineato che il rapporto che ha con gli attori è una cosa molto preziosa.

Sequenza del film - L'heure d'été

Berling poi è camaleontico esplorando tanto in cinema che in teatro le molte facce della sua personalità, ed è proprio quello a cui penso quando inizio a scrivere un copione
Mariangiola Castrovilli

Sequenza del film - L'heure d'été