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Dante Gabriel Rossetti, Il ritorno alle origini

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Dante Gabriel Rossetti,
Il ritorno alle origini

In occasione del 180° anniversario della nascita, la città abruzzese di Vasto in Palazzo d’Avalos, dedica una piccola esposizione al poeta e pittore preraffaellita, Dante Gabriel Rossetti, il cui padre era originario del luogo. E’ curata da Jan Mash, studioso del movimento preraffaellita. La mostra resterà aperta sino al 16 novembre 2008.
Anna Camia

Dante Gabriel Rossetti - Beata Beatrix  

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Il capostipite della Famiglia Rossetti, Gabriele, poeta e patriota, era nato a Vasto dove visse fino a quando non fu costretto esule a Londra a causa del suo patriottismo, ma restò sempre legato sentimentalmente all’Italia, insegnando ai suoi figli, Dante Gabriel, Christina Georgina e Maria Francesca, questo amore.
Il più legato culturalmente al nostro paese fu però Dante Gabriel, poeta e pittore che fondò la Confraternita dei Preraffaelliti. I componenti stilisticamente si ispiravano agli artisti tre-quattrocenteschi e poeticamente alle novelle e poesie medievali.

Dante Gabriel Rossetti - Autoritratto  

Di questo movimento Dante Gabriel Rossetti ( 1828-1882) come pittore è certamente il più noto, e nelle prime opere si può rinvenire non solo l’influenza dei nazareni, ma il suo voler esprimere il candore mistico che si riscontra nel Beato Angelico.
Per la sua produzione letteraria fu certamente un seguace del preraffaellismo e questo si trasferì poi nella sua opera pittorica dove all’aspirazione verso un mondo ideale, riuniva una sensualità e una tensione che preludeva già al decadentismo.

Dante Gabriel Rossetti, John Ruskin, William Bell Scott 

La mostra è soprattutto dedicata ai testi che il poeta-pittore ha scritto, unitamente a opere di letterati coevi, come Byron, Tennyson, Swinburne, Allingham, Christina e Maria Francesca Rossetti.
Del poeta Rossetti ci sono quattro testi, tra i quali la traduzione inglese della Vita Nova.
Per la parte pittorica di Dante Gabriel, c’è la celebra opera prestata dalla Tate Gallery di Londra, Beata Beatrix, la tela più fotografata e pubblicata.

Kelm Scott Manor  

Ci sono inoltre un bellissimo autoritratto ad acquarello e quattro incisioni su legno, due realizzate per l’edizione delle poesie di Alfred Tennyson e due per l’opera di Christina G. Rossetti, nonché alcune foto d’epoca.
Beata Beatrix, dedicata alla Beatrice di Dante, l’artista ha voluto dipingerla nel passaggio tra la vita terrena e quella paradisiaca.
L’iconografia è quella descritta da Dante, con la colomba annunciatrice di morte che le posa un papavero bianco sulle mani.
La modella è la figura di Elisabeth Siddal, morta per overdose di oppio. Si è voluto interpretare il ponte che si intravede dietro la figura, come un’unione tra Inghilterra e Italia e per questo è il logo della mostra.
Anna Camia

Dante Gabriel Rossetti - Beata Beatrix