Un medico in corsia…….... Incontro con Cesare Bocci
Dal 29 agosto su Raidue, in prima serata, è iniziata la nuova fiction in 18 puntate, Terapia d’urgenza, ambientata in un’importante struttura sanitaria milanese. Tra i protagonisti Cesare Bocci, nel ruolo del primario Danieli, professionista sicuro, determinato, esigente. Visum, dopo la conferenza stampa di presentazione, l’ha intervistato. Giancarlo Leone
Cesare Bocci
Ispirato al fortunato format spagnolo Hospital Center, è approdato su Raidue, in prima serata, Terapia d’urgenza che racconta di un’équipe di medici e paramedici impegnati in una importante struttura sanitaria milanese. Qui ha il suo lavoro Sergio Danieli, il primario a cui da il volto Cesare Bocci. Visum ha intervistato l’attore.
Cesare Bocci
Come è arrivato a Terapia d’urgenza? “Conosco questo progetto da tempo e devo confessare che all’inizio fui molto dubbioso se accettare o meno la parte. Mi avevano proposto un altro ruolo, non quello di Danieli, ed io continuavo a chiedermi se ci fosse bisogno in tv di un’ennesima serie medica. Quando però ho letto la sceneggiatura – spiega l’attore - mi sono letteralmente entusiasmato perché era fatta veramente bene: nel linguaggio, nei rapporti fra i personaggi, nelle storie raccontate. Ecco, le storie, tutte dalle tinte anche forti, legate a casi medici che si ispirano a fatti di cronaca realmente accaduti”.
Cesare Bocci
Le puntate prendono spunto, dunque, dalla realtà quotidiana? “Certo, sia per le vicende che coinvolgono i personaggi fissi che quelle dei casi affrontati di puntata in puntata che coinvolgono bambini, adulti, anziani, extracomunitari e di conseguenza problemi legati a tematiche come il razzismo, l’omosessualità, l’emarginazione sociale, la violenza, l’Aids e molte altre ancora. Sono spesso al limite dello scandalo – confessa - ma ritengo vadano comunque raccontate perché sono autentiche”.
Cesare Bocci
Aveva visto qualche sequenza in anteprima? “Si e non mi sono per nulla annoiato, cosa che a volte mi era capitato con Montalbano. Avevo visto anche un paio di puntate della versione spagnola più vicine al genere commedia rispetto alle nostre”.
Cesare Bocci
C’è in previsione una seconda serie? “La stanno scrivendo e noi attori abbiamo già un’opzione per realizzarla. Succede spesso quando una rete crede in un suo progetto perché non può rischiare di perdere gli interpreti dalla prima alla seconda serie o di sentirsi chiedere da questi compensi esagerati”.
Cesare Bocci
Contemporaneamente ha anche lavorato sul set della nuova serie di Montalbano? “Sì, per un certo periodo mi sono dovuto spostare da un capo all’altro d’Italia perché mentre giravo a Milano Terapia d’urgenza, in Sicilia ero anche sul set di Montalbano con Luca Zingaretti”.
Cesare Bocci
Come si è trovato a lavorare a Milano? “Mi è piaciuta l’idea di questo set milanese, una grande opportunità anche per gli attori lombardi. L’ufficio casting ha scandagliato persino i teatri locali per scovare i grandi professionisti del posto, dalle facce mai sfruttate in tv”.
Cesare Bocci
Ha avuto delle difficoltà ad interpretare il ruolo di Sergio Danieli? “Sul set sembra proprio di essere in un ospedale e questo aiuta molto ad entrare nella parte. Un giorno mi sono fatto accompagnare al lavoro da mio fratello – sottolinea Bocci - un cardiologo, che è rimasto basito di come gli ambienti sembrassero una vera struttura ospedaliera”.
Cesare Bocci
L’attrezzatura è autentica? “Si. Si tratta di un patrimonio incredibile, offerto anche come sponsorizzazione da ditte specializzate che riforniscono abitualmente gli ospedali. Riguardo a questo, mi piacerebbe che alla fine delle riprese l’attrezzatura andasse a supportare un ospedale, non importa quale, dove tutto questo non se lo possono permettere”. Giancarlo Leone