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Bill Pulman a Montreal

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Bill Pulman a Montreal

Imponente, con una simpatica faccia da ragazzo della porta accanto, gli occhi azzurri sempre sorridenti e pieni di curiosità, Bill Pulman è al 32° Festival dei Film del Mondo di Montreal per accompagnare Your Name Here, firmato da Mattew Wilder.
Mariangiola Castrovilli

   

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Il publico è un uscito un po’ disorientato dalla visione di Your Name Here, storia abbastanza fedele degli ultimi tempi dello straordinario scrittore di fantascienza Philip K. Dick, morto solo e senza un soldo per un infarto a 53 anni. Oggi si parla spesso di “realtà virtuale”, di “fusione poliencefalica”, di “giochi di simulazione”, senza usare questi termini Dick ne trattò i problemi essenziali nei suoi libri e forse pochi sanno che Blade Runner è stato tratto un suo romanzo.

Bill Pulman  

Cultura della droga, realtà apparenti e soggettive, costante preoccupazione metafisica, difficoltà di definire il Divino ed il Reale e, all’interno del Reale l’Umano (che sfuma continuamente nei suoi simulacri artificiali) oltre che il controllo occulto sugli individui sono alla base di Your Name Here una vera e propria sfida per gli spettatori che entrano ed escono continuamente dalla storia come in una infinita serie di scatole cinesi in un viaggio nell’assurdo interessante proprio perché ai confini dell’irreale” commenta Bill, bravissimo interprete di William J.Frick un po’ preoccupato però dalla reazione del pubblico.

 

Bill Pulman

Ho accettato di portare sullo schermo questo scrittore che amo e di cui conosco quasi tutti i libri perché affascinato dal soggetto, senza stare a pensare se sarebbe piaciuto a tutti...”.

Bill Pulman  

Lei ha interpretato personaggi molto diversi e sempre con grande credibilità, al punto che nel ‘96 promuovendo Indipendence Day in sud America la gente la scambiava per il Presidente, cosa influenza le sue scelte?
Unicamente l’istinto, che magari a volte può rivelarsi…sbagliato ma non mi pento mai delle mie decisioni”. Insegnare all’università, fare teatro e tanto cinema…. “E’ una maniera come un’altra per non fare addormentare la materia grigiaspiega ridendo Pulman, “mi piace il contatto coi giovani. Sono appena tornato dal Festival di Palm Spring dove ero in giuria per i corti. Devo dire che ne sono rimasto talmente affascinato al punto di desiderare di cimentarmi anch’io con una storia in pochi minuti, ma alla mia età…” e giù un’altra gran risata “sul serio, sono ammirato da quello che  questi ragazzi  riescono a fare con pochi mezzi ma con grande inventiva”.

Bill Pulman

 

Lei è anche regista sia di serie televisive come The Virginian che teatrale…  “si, ultimamene dopo aver scritto e portato in scena una pièce teatrale Expedition 6 che mi ha impegnato per tre anni, volevo solo ornare a recitare. Come vede tutto è relativo”.

Bill Pulman  

Ha un regista preferito e con chi vorrebbe invece lavorare adesso?
Come dice Woody Allen ‘non mi piace essere nominato in un club’ così anch’io evito accuratamente di fare liste anche perché c’è sempre qualcuno che non nomini e che se la prende….”.
Mariangiola Castrovilli

Bill Pulman