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Il realismo di Corrente a Milano

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Il realismo di Corrente a Milano

Al Palazzo reale di Milano fino al 7 settembre 2008, c’è la mostra di noti artisti che per un certo periodo si riconobbero nel movimento Corrente, che non fu solo letterario, ma si espresse anche attraverso la pittura e la scultura. Le opere in mostra sono un centinaio e vanno dal 1930 al 1945. Curata da Marina Pizziolo ha un catalogo Skira.
Savina Fermi

Ernesto Treccani - Ritratto di Bruno Cassinari  

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Corrente fu una rivista fondata dal diciassettenne Ernesto Treccani nel 1938 con l’ausilio finanziario del padre conte Giovanni Treccani degli Alfieri, fondatore del celebreIstituto Enciclopedico.
La rivista durò solo due anni poiché fu chiusa d’autorità allo scoppio della guerra. Non solo molti letterati, ma anche pittori e scultori si riconobbero attorno a questa pubblicazione, partecipando con le loro opere alle due esposizioni organizzate dalla rivista, nonché a quelle che si tenevano nella Bottega di Corrente, che continuò la sua attività fino al 1943.

Renato Birolli - Il taxi rosso  

Le opere in mostra provengono quasi tutte da collezionisti italiani e svizzeri, comprendendo i maggiori artisti del ‘900, artisti che in seguito hanno preso strade differenti.
I pezzi ineriscono un arco temporale che va dal 1930 al 1945, con artisti che furono promotori del dissenso culturale e politico, orientati verso un realismo che intendeva rivolgersi al quotidiano, senza inserimento in alcun movimento. Si è scelto quindi di allungare il tempo al 1945, perché questo fu il momento nel quale presero ciascuno la differente strada.

Fausto Pirandello - La Spiaggia 1940

Così in mostra ci sono i cosiddetti sei di Torino, la Milano dove presero l’avvio Sassu, Birolli e Manzù e quelli della Scuola romana, come Scipione.
In mostra ci sono le tele  Arnaldo Badodi che purtroppo pochi conoscono, essendo stato disperso nel 1943 durante la campagna di Russia; quelle di Renato Birolli che divenne in seguito un artista astratto, di Broggini scultore anticlassico che mantenne sempre un suo realismo, le opere di Guttuso di Fausto Pirandello, di Bruno Cassinari, di Migneco, di Sassu, di Manzù , Morlotti, Santomaso bandiera dell’astrattismo, e del Vedova di cui era già in nuce la svolta artistica, del Treccani che dalla metà degli anni ’40 improntò la sua arte alla tematica politico- sociale, nonché il Mafai dei paesaggi romani e le opere di Scipione. Per citarne solo alcuni.

Renato Guttuso - Gabbia bianca e foglie 1940  

Mostra interessante per scoprire il realismo di artisti che nel tempo hanno percorso strade molto differenti e che per ciò non si conosce la loro partenza come figurativi.
Savina Fermi

Mario Mafai - Tramonto su Roma 1941