Impeccabile in un paio di pantaloni blu cupo sotto una t shirt turchese che scende a coprire il secondo fianco, mocassini blu lucidati a specchio, una voce roca che più roca non si può, Alan Ladd jr ha qualcosa nello sguardo ironico ed indagatore che ricorda suo padre, celebre ed amatissimo attore hollywoodiano della metà del ‘900. Mariangiola Castrovilli
Alan Ladd Jr
Timido, anzi timidissimo, come spiega lui stesso “ a scuola era un problema rispondere presente, avrei voluto sprofondare” e “fino a due anni fa non avrei mai accettato di parlare a dei giornalisti”, o ancora “i miei discorsi all’Oscar per ritirare la statuetta erano composti di una sola parola, grazie!” la carriera di Alan Ladd jr inizia come agente di attori come Judy Garland, Warren Beatty, Robert Redford.
Alan Ladd Jr
Per lui, seguire le orme del padre non sarebbe stato “nemmeno ipotizzabile, fin da ragazzino avevo visto tutti si suoi film, era troppo bravo e non volendo sfigurare non ho mai pensato di misurarmi con lui. Il cinema però mi affascinava e al college vedevo più di venti film alla settimana, asiatici, europei, soprattutto francesi e italiani, continuamente alla scoperta di nuovi modi di espressione. Insomma volevo fare qualcosa per essere alla sua altezza”.
Il produttore Alan Ladd Jr riceve una stella sulla Hollywood Walk of Fame con ospiti (LR) Mel Brooks, Paul Mazursky, direttore Cindra Ladd, produttore John Goldwyn e Ian La Frenais il 28 settembre 2007 ad Hollywood
Così il timido ma intraprendente jr, dopo aver fatto l’agente cinematografico per cinque anni, fonda a Londra la sua casa di produzione, licenziando 9 film in cinque anni dove gli attori si chiamavano Elizabeth Taylor, Richard Burton, Ben Kingsley, Antony Hopkins, Marlon Brando e Michael Cane.
Alan Ladd Jr
Gli anni passano e lui sale sempre più in alto, presidente della 20th Century Fox e della MGM, leader della Ladd Company, che oggi ha trent’anni e naviga col vento in poppa come dimostrano anche le “150 nomination all’Oscar oltre alle 50 statuette ottenute ed gli incalcolabili Golden Globe e Palme d’Oro”.
Alan Ladd Jr
Avendo lavorato con il fior fiore dei registi mondiali, da Fellini a Lucas a Kurosawa passando per Riddley Scott, Bertolucci e Mel Brooks, qual è l’apporto creativo che un produttore dà a questi mostri sacri? “Se li scegli vuol dire che hai fiducia in loro e una volta presa la decisione, sarebbe ridicolo andare sul set e suggerire a Fellini o a Kurosawa come girare una scena”.
Sequenza del film Frankenstein Junior
Nella sua lunga carriera, qual è il film più difficile che le sia capitato? “Diciamo che ho avuto fortuna, non ho mai dovuto cimentarmi con gente insopportabile. Al tempo di Blade Runner il regista Riddley Scotte Harrison Ford non si parlavano per cui la loro comunicazione passava attraverso di me. Però guardate il risultato, a film finito nessuno avrebbe potuto accorgersi di niente”.
Alan Ladd Jr
Qual è per lei un buon film? “Quello che ha un soggetto interessante e qualcuno capace di realizzarlo”.
Come la storia di Young Frankestein? “Ecco, un esempio di ottimo copione, bravo regista e ottimi attori. Ce l’aveva in mano la Colombia, ma non avendone forse capito la potenzialità o per pura taccagneria non voleva investire i due milioni di dollari che occorrevano. Così l’ho preso in mano io e l’ho realizzato senza tante discussioni”.
Alan Ladd Jr
Vede ancora tanti film? “Certo, come sempre e sempre di tutte le nazionalità. Confesso che non amo molto il cinema americano, ed il miglior film di quest’anno per me è stato un lavoro francese, ma non lo dica a nessuno”. Mariangiola Castrovilli