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Mediterraneo, I miti nella figurazione

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Mediterraneo, I miti nella figurazione

Le varie correnti figurative del periodo 1920-1930 sono in mostra con 70 pezzi, dal 13 luglio al 18 ottobre 2008, a Marsala nel Convento del Carmine. Curata da Sergio Troisi ha un catalogo Sellerio.
Savina Fermi

Renato Guttuso - Studio Etna  

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Dopo le mostre dedicate all’arte siciliana negli anni ’30 e quella sugl’italiani di Parigi, ora a Marsala c’è l’importante esposizione dedicata ai miti del mondo classico interpretato da artisti della varie correnti italiane, negli anni che vanno dal 1920 al 1930. La figuratività negli anni tra le due guerre, è rappresentata dalla sculture e dai dipinti di noti maestri, attraverso cinque temi: enigma, origine, attesa, sospensione e disagio. Ognuno né da una sua interpretazione servendosi della mitologia, come nelle opere di De Chirico o di Aligi Sassu con l’opera Battaglia (la morte di Patroclo) del 1936.

Giorgio De Chirico - Manichino Giocattoli  

Guttuso, sempre portato al suo realismo, interpreta con il bozzetto a olio su carta intelata, la Fuga dall’Etna, mentre Mario Sironi sempre dedito al neoclassicismo, mette una figura di donna in atteggiamento che più classico e monumentale non si può.

Mario Sironi - Neoclasssico

Il grande scultore Arturo Martini esegue in bronzo un pezzo dedicato a Ulisse, mentre il Centauro e bagnante è una terracotta.Nella tela di Campigli, La portatrice d’acqua, c’è tutta la geometria che ha pervaso in seguito i suoi dipinti.

Arturo Martini - Ulisse  

Corrado Cagli dipinge il mito con la tela Edipo a Tebe e Fausto Pirandello, giocato sui toni i scuri, un dipinto  Una donna che tiene in braccio un gatto, chiamando la tela Mater familias. Di Alberto Savinio è la Leggenda di Oreste e Elettra e per il ritorno è emblematica la figura di Orfeo, variamente interpretata.
Ci sono anche pezzi di artisti della Scuola romana come Mario Mafai e Antonietta Raphaël.
La mitologia mediterranea, che è da il titolo all’esposizione, vede gli artisti ricercare un comune denominatore dopo i disastri apportati da un primo conflitto e con il secondo in arrivo, che possa divenire il centro di una classicità che ponendo un punto fermo alla crisi della civiltà europea, la renda immune da inutili guerre.
Savina Fermi

Corrado Cagli - Edipo