Parafrasando un vecchio detto destinato a portare fortuna alle spose  il cui giorno più bello è funestato da un ammollo Fantozziano, la prima edizione del Fiuggi Family Festival dovrebbe essere fortunata come poche visto il potente temporale che ho investito la ridente cittadina ciociara proprio pochi minuti prima dell’inaugurazione alla presenza del Ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, di Pupi Avati e di numerosi esponenti del mondo della politica, della cultura e dell’arte.
Mariangiola Castrovilli

Presentatore d’eccezione il direttore artistico del Festival Andrea Piersanti che con questa  prova può sempre prendere in considerazione l’ipotesi di un nuovo lavoro.

Entusiasta della manifestazione il ministro Bondi che ha sottolineato come “l’idea di Gianni Astrei, papà di questa rassegna abbia riempito un vuoto, lanciando un festival dedicato al cinema di animazione e non solo che spero abbia molto successo diventando uno degli appuntamenti culturali più importanti nel panorama italiano".

"Credo che il cinema debba tenere conto del pubblico delle famiglie e soprattutto dei loro gusti e delle loro preferenze. Non voglio sostituire ad un’egemonia un’altra egemonia, né voglio togliere spazio a chi c’è per far posto ad altri. Voglio invece garantire il pluralismo culturale – spiega il Ministro - facendo in modo che accanto a persone che sostengono legittimamente la propria visione della vita, ci sia anche chi esprima valori diversi in uno scambio ed un dibattito che permetta un confronto continuo”.

Dal canto suo Pupi Avati presidente di una giuria composta di famiglie, ha trovato molto stimolante trovare “un angolino dove potere dire la nostra e dove il cinema abbia il coraggio di puntare il dito verso se stesso per poi proporre dei modelli che siano positivi ed edificanti".

"La cinematografia americana è andata avanti per decenni e decenni raccontando storie con l’happy end, inibita però in Italia dai nostri amici critici. Se avessi il coraggio di fare un film così invece delle quattro stellette che ricevo di solito  me ne ritroverei solo due….e dalla faccina sorridente passerei in un nano secondo ad un ghigno poco rassicurante…”.

Avati, la sua presidenza di questa giuria un po’…anomala…?

“Credo che sia dovuto al mio curriculum, perché ho fatto i mestieri più difficili del mondo. Sono marito della stessa donna da 44 anni".

"E’ sempre la stessa, cosa ultradifficile e regista cinematografico da 40, altro guinness delle difficoltà…e allora hanno pensato a me per guidare questa giuria che sarà anche divertente, semplice, totalmente diverse da quelle di Cannes o Venezia alle quali ho preso parte…”.
Mariangiola Castrovilli