I dipinti degli anni ’30 di questo noto maestro, sono in mostra a Palazzo Reale di Milano dal 17 giugno al 7 settembre 2008. L’esposizione è curata da Giuseppe Bonini e Vittorio Sgarbi, con catalogo Skira. Anna Camia
Aligi Sassu - Cavallo bianco
Aligi Sassu (1912-2000) che in gioventù fece parte del movimento futurista e già nel 1928 aveva esposto alla Biennale di Venezia in quest’ambito, passò poi alla pittura dove mito e realtà si intrecciavano.
Aligi Sassu - Pugilatore
L’inizio è identificato con la serie degli Uomini rossi, rappresentata in mostra da molte opere, tra le quali Il pugilatore, I giocatori di dadi, gli Argonauti,i Dioscuri, Cavallo nero e altri.
Aligi Sassu - Cavallo nero
La sua partecipazione a Corrente, movimento non solo letterario, ma anche di arti visive, fu la messa a punto del suo particolare linguaggio realistico, ben identificato dalla celebre opera Il Gran Caffè, iniziata nel 1935 e finita nel 1939, a causa della sua incarcerazione perché considerato un cospiratore.
Aligi Sassu - Il grancaffè 1936-1939
Quest’opera resta l’icona del periodo e il raggiungimento da parte del maestro della piena pittura del reale.Del 1935 è la tempera su carta intelata Ciclisti e del 1938 la bella tela ad olio, L’ira di Achille.
Aligi Sassu - Ciclisti olio su tela
La mostra si apre con un pezzo del 1929 I costruttori che risenteancora dell’influenza futurista, e si chiude con la grande tela Sortita dei Cavalieri veneti a Famagosta del 1940, dove l’artista prende apretesto un fatto accaduto nel 1571, per identificare la battaglia cheavrebbe voluto poter condurre contro i tiranni dell’epoca.
Aligi Sassu - L'ira di Achille olio su tela
E’ nel corso degli anni 1930 che Aligi Sassu trova la sua strada artistica, dalla quale non si sposterà mai, non seguendo le mode, ma le sue sensazioni, con la ricerca tra realismo e espressionismo e con la sua calda cromia. Sassu fu anche un importante scultore. Si è voluto però non tener conto di questo, per concentrare tutto sull’evoluzionedella sua arte e della sua ricerca, realizzata effettivamente negli anni’30.
Aligi Sassu - Ninfe al bagno
Quest’esposizione, che conta 74 opere, di cui 40 prestate dalla Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares, con sede a Lugano, si è potuta realizzare grazie anche a prestiti di musei e collezionisti privati, italiani e svizzeri. Anna Camia