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Fabrizio Bentivoglio a Karlovy Vary

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Fabrizio Bentivoglio a Karlovy Vary

Fabrizio Bentivoglio a Karlovy Vary

Prima internazionale qui alla 43.ma edizione del Festival di Karlovy Vary per il debutto da regista di Fabrizio Bentivoglio con Lascia perdere Johnny, selezionato nell’importante sezione a cura di Variety(la Bibbia del cinema), con i migliori dieci Film Europei.
Mariangiola Castrovilli

   

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Lascia perdere Johnny, e’ la storia di un diciottenne degli anni ‘70, che se non trova lavoro entro la fine dell’anno dovra’ partire militare. Faustino Ciaramella (l’esordiente Antimo Merolillo) suona la chitarra nella piccola orchestra di Domenico Falasco, (uno splendido Toni Servillo) trombettista e bidello che da come viatico al suo pupillo il consiglio di accettare solo serate al mare, tralasciando campagna e montagna perche’ e’ solo qui che suonano gli artisti piu’ affermati.

Sequenza del film "Lascia perdere Johnny"   

Peccato pero’ che la sua tournée finisca a Roccamonfina.
L’impresario Raffaele Niro, simpatico e mascalzone (Ernesto Mahieux) lo mette allora a lavorare come assistente tuttofare di Augusto Riverberi (Bentivoglio), meglio noto come ex amante della Vanoni, in trasferta estiva a Caserta. E di li’ si dipana una storia  di contrattempi, speranze, piccole gioie e delusioni esattamente come e’ la vita di ognuno di noi, raccontata pero’ con mano leggera ed una grande poesia.

Valeria Golino con Antimo Merolillo

Una storia delicata che si dipana tra i ‘50 ed i ‘70 con un breve accenno agli ‘80…
«Si, perche’ il film può essere letto in tre capitoli - spiega l’autore - Falasco e l’orchestra a Caserta, che echeggia gli anni  ‘50, Riverberi e i nastri preregistrati degli anni 60, ed il viaggio di Faustino a Milano, che richiama i ‘70 con echi degli ‘80 con lo spettro del fallimento e della solitudine, segni di un nuovo tempo che sta per cominciare».

Sequenza del film "Lascia perdere Johnny"    

La voce narrante come filo rosso del racconto filmico...?
«Si, un elemento importante e non una scelta precostituita, parte integrante del carattere del protagonista e della sua maniera di stare al mondo. Faustino preferisce sempre fare un passo indietro piuttosto che uno avanti e la voce fuori campo sottolinea – spiega il regista - il rapporto tra quello che dice e quello che pensa. Infatti e’ poco loquace e quest’accorgimento ci da invece la chiave del suo mondo interiore fatto sempre di osservazioni un po fuori tono e di pensieri troppo ingenui per essere espressi ad alta voce».

Fabrizio Bentivoglio 

La scelta del cast tutto cosi’ perfettamente legato con una strepitosa Lina Sastri nel ruolo della madre ed un esordiente vermente bravo….
«Tutti gli attori che ho scelto sono legati a questa storia fin dall’inizio della scrittura, sono persone che conosco bene, colleghi che stimo e che hanno contribuito in maniera determinante alla nascita dei personaggi. L’unica ecezione riguarda il protagonista, temevo di non trovare nella vita nulla di quello che avevo immaginato».

Valeria Golino   

E invece?
«Per i provini a Caserta ho incontrato una decina di ragazzi musicisti dilettanti e all’improvviso ecco davanti a me il mio Faustino, esattamente come l’avevo pensato. Un incontro inaspettato che oltre ad  emozionarmi  mi ha dato serenita’ e sicurezza per affrontare le prove future».
Mariangiola Castrovilli

Fabrizio Bentivoglio