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Rita Tushingam

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Rita Tushingam

Rita Tushingham
a Karlovy Vary

E’ l’icona più famosa del cinema degli anni ‘60, l’immagine stessa della libertà assoluta nella swinging London, punto di riferimento per una gioventù che stava cambiando sotto tutti i punti di vista. Chi non la ricorda infatti nel bellissimo e anticonvenzionale per i tempi Sapore di miele di Tony Richardson, nel Dottor Tzivago, in The Leather boy o nel pluripremiato La ragazza dagli occhi verdi? Stiamo parlando della sempre affascinante Rita Tushingham che ha riscosso un grande successo personale qui al Festival di Karlovy Vary dove con Nicolas Roeg accompagnava Puffball, uno dei  suoi ultimi film.
Mariangiola Castrovilli

Rita Tushingham  

a

Negli anni ‘60 temi come l’omosessualità e la maternità da single destavano grande scalpore e lei era ancora una ragazzina…. “e proprio per questo giusta per il personaggio” attacca con uno  scintillio malizioso nei suoi occhi verdi che l’hanno resa così famosa, “giusta proprio perché innocente e naive nei suoi comportamenti non proprio ortodossi”.

Rita Tushingham  

Come si preparò a questo ruolo?
Andando a Londra in anticipo per conoscere Richardson che mi affidò una piccola parte in una commedia che stava dirigendo, tanto per non avere sorprese al momento di filmare. Infatti il primo giorno andò tutto liscio come l’olio, e mi ritrovai di botto innamorata persa della macchina da ripresa e di tutto quello che c’era intorno. Sentivo di essere nata per questo. Solo che nei miei sogni d’adolescente il recitare era connesso al palcoscenico e invece è stato  il cinema  a sedurmi per primo”.

Rita Tushingham

Il cinema l’avrà pure sedotta, ma non era pesante l’etichetta che le affibbiarono all’uscita di ATaste of Honey, cioè di icona dei gay che escono così allo scoperto….?
Assolutamente no. Prima ancora però di Sapore di miele avevo fatto The Leather Boy che girava un po’ attorno agli stessi argomenti, e che adesso chiamano un film cult….”.

Rita Tushingham  

Essere  stata testimone del cambiamento di un’era, non è una cosa da tutti… “Quando arrivai a Londra ne ero immersa fino al collo, ma solo ora mi rendo conto che ero un riflesso di una società in piena trasformazione e non soltanto nel cinema ma un po’ in tutti i campi dal teatro all’arte alla musica e soprattutto per gli studenti…come se dal bianco e nero degli anni ‘50 si fosse, all’improvviso, passati al colore…”.

 

Rita Tushingham

Anch’io in quegli anni studiavo a Londra e li ho trovati intensi ed emozionanti e lei che di quegli anni è stata un simbolo?
Ancora con i simboli? Guai a crederci troppo. Io facevo solo un lavoro che adoravo. Alla fine della mia giornata tornavo a casa, portavo fuori il cane, preparavo la cena mi occupavo dei bambini. Tutte cose normalissime. Non c’è bisogno di montarsi la testa e guardandosi allo specchio tutte le mattine mentre ti lavi i denti pensare di essere un’icona…. Perché allora si che il pericolo è dietro l’angolo. Io ho bisogno di respirare col mio naso – sottolinea l’attrice - di avere una vita normale, con gente normale e grazie a Dio non mi sono mai innamorata di qualcuno del mio ambiente per cui ho protetto con le unghie e coi denti la mia privacy”.
Mariangiola Castrovilli 

Rita Tushingham