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Armin Mueller-Stahl a Karlovy Vary

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Armin Mueller-Stahl a Karlovy Vary

Armin Mueller-Stahl a Karlovy Vary

Armin Mueller-Stahl ha 78 anni ma non li dimostra. Cosi’ pieno di energia e di vitalita’ sembra quasi animato da un motu perpetuo. Saranno forse i numerosi interessi come pittore, regista, autore, musicista e attore fin da quando ne aveva venti . Solo a settanta però decide di farsi conoscere anche come maestro del pennello e la sua carriera di pittore decolla subito, con mostre un po’ dovunque nelle  gallerie più rinomate.
Mariangiola Castrovilli

Armin Mueller-Stahl   

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Si direbbe una vita piene di belle cose, ma Mueller sa bene che non è così. Negli anni ‘80 infatti per protesta contro la cultura ufficiale comunista abbandona la Germania dell’Est e cerva lavoro  all’Ovest dove in Veronika Voss lo trova con Fassbinder.

Armin Mueller-Stahl   

Mueller nato sagittario è un uomo che ama l’avventura ed anche se è diventato una star della televisione tedesca abbandona di nuovo tutto nell’89 per trasferirsi ed armi e bagagli negli States dove praticamente è uno sconosciuto. Evidentemente ha ragione lui perchè eccolo lavorare con registi come Costa Gavras, Barry Levinson e Jim Jarmush, mentre adesso, per tenere una Muster Class ed inaugurare una mostra dei suoi ritratti qui al 43.mo Fesival di Karlovy Vary ha tralasciato momentaneamente  Angeli e Demoni con Tom Hanks.

Armin Mueller-Stahl 

Mueller, per lei una vita non è sufficente, da dove le viene tutta questa energia?
«Spesso mi chiedo quale sia il mio scopo nella vita. Cosa potrei fare al meglio delle mie possibilità? Senz’altro essere creativo. Ed ecco allora la musica e poi scrivere, recitare e dipingere. E tutte queste manifestazioni artistiche vogliono trasformarsi in musica. Dipingere per esempio è molto curioso. Avere una penna in mano è una cosa concreta. Il colore però la rende astratta perchè tende sempre a travalicare i limiti, così l’astratto diventa di nuovo musica. Insomma è come una… sinfonia».

Armin Mueller-Stahl   

E quanto l’aiuta questa…sinfonia nella recitazione?
«Direi che è molto importante, soprattutto quando reciti con gli altri. Ricordo quella volta che Bernstein suggerì ad un suo flautista ‘stai a sentire cosa suona l’altro e rispondigli, perchè il segreto è solo questo’. Su un set non sai mai quello che succederà. Devi ascoltare il tuo partner ed accordarti a lui per vedere come funziona».

Armin Mueller-Stahl 

Com’è stato lavorare con Fassbinder?
«Diciamo che era un uomo senza…confini. Eccessivo in tutto, dal sesso alle droghe, sospeso a volte ad un filo tra vita e morte… quando eccedeva con la droga la mattina venivano a vedere se si poteva cominciare a girare, confortati che respirasse ancora. Ma un giorno però lo trovarono stecchito. Ricordo che una volta mi disse ‘la vita deve essere piena, non lunga’».

Armin Mueller-Stahl   

Cosa pensa delle scuole di recitazione così seguite in America?
«Che possono essere pericolose. Quando si rivelano tutti i propri segreti si diventa troppo aperti e questo non è un bene. Kafka era così apprezzato perchè non si riusciva a decifrarlo, e solo adesso hanno scoperto che sapeva anche ridere. Ed io adoro ridere».
Mariangiola Castrovilli

Armin Mueller-Stahl