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Il Riccio scultore rinascimentale |
Il Castello del Buon Consiglio di Trento fino al 2 novembre 2008, propone due importanti esposizioni, la prima dedicata a Andrea Briosco detto Il Riccio, (1479?-1532) scultore rinascimentale e il suo amore per l’antico, e la grafica di Rembrandt. Due mostre di grande rilievo come sono state quelle degli anni precedenti. Emilia Dodi |
Andrea Riccio, Pastore che munge la capra Amaltea, particolare, bronzo, Firenze, Museo del Bargello |
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Ogni anno d’estate, il Castello del Buon Consiglio, luogo già di per sé straordinario, dedica i suoi spazi espositivi a grandi mostre. Questa volta si celebra Andrea Briosco detto Il Riccio, scultore rinascimentale, nato a Trento ma attivo a Padova, e la sua passione per l’antico. Il periodo nel quale lo scultore ha operato, si rifaceva ancora a Padova e Venezia, agli esempi donatelliani, mantegnani e belliniani, ma era sul punto di rivolgersi alle nuove istanze proposte dal Giorgione e da Tiziano giovane; un passaggio dall’arte rinascimentale a quella di un rinnovamento tutto veneto. |
Giovanni Bellini o Alvise Vivarini, Ritratto di umanista, tavola, Milano, Pinacoteca del Castello Sforzesco |
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Il Riccio nacque a Trento nel 1479 ( data non per tutti certa) e morì a Padova nel 1532. Figlio di un orafo di nome Ambrogio, si pensa formato nel luogo di nascita e poi nella bottega del patavino Bellano. Specialista della scultura in bronzo, prese a modello la classicità e quest’esposizione prende proprio in considerazione la cultura rinascimentale dei luoghi, che molto risentiva in quel periodo dell’umanesimo del principe vescovo Giovanni Hinmderbach e degli umanisti residenti nel padovano che erano soliti circondarsi di opere classiche, dove persino i santi erano visti alla stregua di eroi e quindi nelle chiese comparivano satiri, sfingi e personaggi mitologici. |
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Scultore veneto, Bacile con serpente, bronzo, Vienna, Kunsthistorisches Museum |
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Non solo, ma sarà possibile tramite le opere esposte che contemplano oltre alle sculture del Riccio: tavole, tele, vetrerie, oreficerie, disegni e incisioni, far conoscere al grande pubblico il momento nel quale il rinascimento veneto incontra quello nordico. Il Riccio, così chiamato sembra per la sua chioma, è la prima volta che viene proposto in grande stile ai media, ai quali certamente è poco noto, pur essendo un grande. La scultura è sempre meno praticata della pittura. I pezzi provengono non solo da musei italiani, ma da Vienna, Parigi, Londra e Amsterdam, e l’esposizione si trasferirà poi alla Frick Art Collection di New York. |
Giovanni Maria Mosca, Giudizio di Salomone, marmo, Parigi, Museo del Louvre |
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Particolarmente importanti scolpiti dal maestro sono il rilievo del monumento funerario di Girolamo e Marcantonio Della Torre. |
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Andrea Riccio, Rilievo del monumento funerario di Girolamo e Marcantonio Della Torre: Girolamo Della Torre che insegna la medicina, bronzo, Parigi, Museo del Louvre |
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Nonchè la statua di San Canziano che sussiste nella omonima chiesa a Padova, dove il suo classicismo fa sembrare il santo, un guerriero, nonché la bellissima testa muliebre. |
Andrea Riccio, Testa muliebre, Museo Civico di Padova |
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Le sezioni della mostra sono cinque e contemplano non solo le opere del Riccio, ma anche pezzi di Donatello, del Bellomo, del Lombardo, di Desiderio da Firenze, di Cima da Conegliano, di Giovanni da Ferrara e molti altri. Una mostra che non solo gli appassionati di scultura, ma anche chi villeggia in Alto Adige, non dovrebbe mancare. Emilia Dodi |
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Andrea Riccio, Autoritratto, bustino in bronzo, Vienna, Kunsthistorisches Museum | |