Due vigili tra chiacchere
e stress,fissi davanti
al varco da presidiare

E’ andato in scena al Teatro Lo Spazio un divertente atto unico della durata di appena venti minuti intitolato Nun me posso move. Scritto, diretto ed interpretato da Massimiliano Pazzaglia, che divide la scena con Amedeo D’Amico e Fabio Farronato, lo spettacolino mostra due vigili romani che, in pieno centro, si trovano a dover fronte a tutte le problematiche del traffico romano e intanto parlano anche dei loro problemi.
Giancarlo Leone

   

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Nun me posso move è il simpatico tormentone, nonché il titolo della pièce andata in scena al Teatro Lo Spazio di Roma dal 14 al 20 giugno. Scritta e diretta da Massimiliano Pazzaglia, qui impegnato anche come interprete, la commedia vede protagonisti due simpatici vigili urbani (o come affettuosamente li chiamano a Roma “Pizzardoni”), interpretati dallo stesso Pazzaglia e da Amedeo D’Amico, che, fissi, devono presidiare un varco del centro per non far passare le auto non autorizzate e, perciò, non si possono muovere. Da qui il titolo Nun me posso move. Tante macchine impazzite circondano i due vigili che, armati di paletta e fischietto, un po’ chiaccherano dei loro problemi, della famiglia, del calcio e un po’ cercano di “fluidificare” il traffico.

   

Non mai di attualità gli argomenti trattati dai due vigili, almeno per quanto concerne la Capitale: la terza corsia del raccordo anulare, i parcheggi, il voler dotare tutti i vigili di pistola, manganello e spray urticante per i trasgressori. Commenti divertentissimi dei due: “Ma che a uno che passa con il rosso gli sparo o uso lo spray?” E l’altro di rimando “No, lo spray usalo per tua suocera”. Ad un certo punto, nel pieno di queste interessanti conversazioni, ecco che arriva un milanese, l’attore Fabio Farronato. Subito viene bloccato “Non può entrare c’è il varco” gli dice ripetutamente uno dei vigili. Ma lui fa notare che non vuole entrare assolutamente, ma si lamenta di un posto auto per disabili che è stato occupato da chi non potrebbe perché non ne ha diritto.

 

I due vigili troppo presi a presidiare il varco, l’automobilista che insiste che venga chiamato il carro attrezzi per far portare via l’auto. Alla fine uno dei vigili alla sua richiesta esclama: “Embè? Che gliene importa se quello ha occupato un posto non autorizzato”. Il corretto automobilista rimane basito. Ne nasce un dialogo surreale fra due mondi: quello del “vivi e lascia vivere” e quello del “non si può girare la testa dall’altra parte”. Ma alla fine tutto rimane invariato… e la vita continua. Veramente esilarante questa commedia, grazie anche alla presenza scenica dei tre attori (Massimiliamo Pazzaglia, Amedeo D’Amico, Fabio Farronato) che, con i loro dialoghi e le loro smorfie, divertono il pubblico. Certamente da riproporre.
Giancarlo Leone